La Nuova Sardegna

Sassari

Due trans aggredite in un locale di Sassari, la denuncia del Mos

Due trans aggredite in un locale di Sassari, la denuncia del Mos

Il video del pestaggio è diventato virale nei giorni scorsi. Il Movimento Omosessuale Sardo: «Picchiate selvaggiamente, la sicurezza non ha fatto niente»

26 febbraio 2020
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SASSARI. «Decine di persone autorizzate a massacrare di botte due transessuali, un'esplosione di delirio transfobico provocata dal comportamento poco professionale degli addetti alla sicurezza del locale». È la denuncia del Movimento omosessuale sardo sulla rissa avvenuta lo scorso 18 gennaio di fronte all'Enjoy - locale di via Roma, a Sassari, a due passi da piazza d'Italia - le cui fasi sono state riprese e sono diventate virali nei giorni scorsi sui social. «I testimoni parlano di atteggiamenti inopportuni dei due trans, tanto da richiamare la sicurezza, cui spetta di certo impedire comportamenti fastidiosi - dice il Mos - ma il video mostra una realtà che va oltre le loro presunte colpe».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.38520543:Video:https://video.lanuovasardegna.it/locale/rissa-a-colpi-di-sedia-davanti-a-un-locale-in-centro-a-sassari-il-video-e-virale/119925/120401]]

Gli attivisti parlano delle due trans «scaraventate fuori dal locale, prese a schiaffi e pugni, anche alle spalle, e quando una cade a terra c'è chi continua a prenderla a calci, mentre volano sedie e tavolini». Secondo il Mos i ragazzi della sicurezza sono «più simili a teppistelli ubriachi che a professionisti del settore», e «sono stati aiutati da decine di ragazzi e ragazze - denuncia - scoperto che si trattava di transessuali, le hanno aggredite con una violenza inaudita, dando sfogo a tutto il loro odio». Per il Mos «sarebbe bastato l'intervento professionale della security per allontanarle o consegnarle alla polizia». Peraltro, è la denuncia, non è il primo episodio di omofobia in quel locale.

«Mesi fa per un'aggressione a due nostri attivisti la sicurezza non è intervenuta, neanche su espressa richiesta, e la proprietà ha cercato di invertire le responsabilità e colpevolizzare le vittime, ree di aver provocato l'aggressore con le loro effusioni». (ANSA).

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