La Nuova Sardegna

Sassari

Le origini di Ossi racchiuse nel culto di San Bartolomeo

OSSI. Il racconto delle origini di un paese è per tradizione avvolto dalla leggenda. Per Ossi si è ora aperto uno squarcio sulla sua storia, grazie ai fedales 1964 che, nella veste di comitato per i...

27 febbraio 2020
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OSSI. Il racconto delle origini di un paese è per tradizione avvolto dalla leggenda. Per Ossi si è ora aperto uno squarcio sulla sua storia, grazie ai fedales 1964 che, nella veste di comitato per i festeggiamenti del patrono del 2014, hanno organizzato un convegno sul tema "Il culto di San Bartolomeo apostolo in Sardegna", incoraggiati dall'allora parroco don Salvatore Saba. L'obiettivo è stato anche quello di coinvolgere nell'iniziativa tutte le comunità della Sardegna in cui è presente il culto del Santo.

Gli atti del convegno, svoltosi il 10 maggio 2014, sono stati recentemente pubblicati con il patrocinio della Fondazione Banco di Sardegna e del Comune di Ossi. L'appuntamento per la presentazione del volume è per venerdì 28 febbraio alle ore 18 nel salone parrocchiale "Zimidoriu". Dopo i saluti del parroco don Felix Mahoungou, dell'obriera del comitato Caterina Zuri, del sindaco Giovanni Serra e dell'arcivescovo di Sassari mons. Gian Franco Saba, interverrà Attilio Mastino, rettore emerito dell'Università degli Studi di Sassari, che negli atti pubblica l'introduzione al convegno e ricorda monsignor Antonio Spada, uno dei relatori venuto a mancare lo scorso anno.

La presentazione del volume sarà affidata all'archeologa Antonietta Boninu, già direttore della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Sassari e Nuoro. Il libro apre col contributo di Anna Maria Piredda, docente di Agiografia all'Università di Sassari, sul tema "L'Apostolo Bartolomeo nella più antica tradizione occidentale"; il compianto monsignor Antonio Spada, già arciprete della cattedrale di Bosa e storico della Chiesa sarda, ha quindi analizzato "Il culto di San Bartolomeo in Sardegna" ed ha fatto un'ampia rassegna degli edifici intitolati al santo. Ampia parte della raccolta è dedicata allo studio di Pina Maria Derudas, archeologa del Coordinamento Progettazione Direzione Generale - Anas e curatrice degli Atti del Convegno, che presenta "La chiesa di San Bartolomeo di Ossi. Scavo nelle fonti documentali per una cronologia delle fasi edilizie": la scelta della studiosa è stata quella di applicare il metodo archeologico ed esporlo come esito di uno scavo in un viaggio a ritroso nel tempo. La disamina dell'archivio storico della parrocchia, precisa Pina Derudas, riordinato con il prezioso ausilio di Maria Giovanna Melas, ha interessato tutto il materiale conservatovi, partendo dai libri di amministrazione sino ai registri d'impresa: l'esame di queste carte, la loro regestazione e parziale trascrizione ha consentito di ricavare preziose informazioni.

La ricerca è stata condotta su due direttrici: l'analisi tecnica delle strutture mediante lo studio dei rilievi e quello delle fonti documentarie, che ha interessato principalmente gli archivi, ponendola in stretta relazione alla sequenza architettonica, in un accurato percorso di acquisizione dei dati interpretativi e accompagnandola da un ricco apparato di immagini e rilievi grafici che attestano minuziosamente la storia di secoli dell'edificio sino all'intervento radicale attuato nei primi anni sessanta. Gli atti si chiudono con una scheda sul retablo (di cui si conserva solo il tabernacolo) e la statua di San Bartolomeo (di bottega napoletana del XVII secolo). Bella e curata la veste grafica del volume (progetto e impaginazione di Giuseppe Lonis; editore Consulmedia).

Pietro Simula

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