La Nuova Sardegna

Sassari

La Sagra del Carciofo diventa green

Uri, l’edizione 2020 all’insegna della ecosostenibilità: bandita la plastica e il vetro, i piatti e i bicchieri saranno compostabili

28 febbraio 2020
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URI. La Sagra del Carciofo 2020, che si terrà dal 6 all’8 marzo sarà all’insegna della sostenibilità. I risultati importanti della raccolta differenziata dei rifiuti, che va ben oltre il 70%, hanno incentivato all’organizzazione di una sagra completamente green e all’utilizzo del monouso compostabile al 100% grazie alla collaborazione con la Ma.da Imballaggi e Legambiente Sassari. Niente plastica, né vetro. Le Proloco distribuiranno i menù nei soli piatti e bicchieri 100% compostabili. La Sagra trent’anni dopo è un appuntamento che unisce la coltura del carciofo alla cultura del territorio, come racconta il convegno che aprirà la tre giorni urese venerdì 6 marzo alle 17.30.

“Cultura e Colture. Sulla via della tradizione tra carciofo e pane”, il titolo dell’incontro che vedrà dibattere docenti ed esperti di università di Sassari, Cnr, Agris, Laore e Coldiretti. L’apertura della manifestazione coinciderà con l’inaugurazione del murales, dedicato al carciofo e realizzato da Gianni Ruggiu nella facciata della casa comunale, e con la presentazione del volume “Uri e la sua Sagra del Carciofo” di Giuseppe Sechi, trent’anni di storia della comunità urese.

Uri cresce in colture e culture ed è desiderosa di accogliere. Ecco perché una vasta offerta di visite guidate, mostre e musei racconta usi, tradizioni e costumi del paese. Casa Diaz in piazza Alisa, la cantina-museo di via Roma, l’antico lavatoio, il nuraghe di Santa Cadrina, la mostra “incantos” e la vestizione della giovane nel costrume tradizionale di Uri, la chiesa di Santa Croce e di Nostra Signora della Pazienza e le mostre nei locali de s’Iscola Ezza saranno visitabili gratuitamente sia sabato che domenica. Sabato la mostra e gli stand apriranno alle 17,30 e sarà possibile cenare dalle 20 in attesa del concerto dei Tazenda.

Ad arricchire l’offerta della domenica, invece, alle 12 in piazza della Repubblica l’esibizione del corso di organetto a cura del maestro Cubeddu e alle 15 in piazza Alisa “S’affidu a S’Uresa” la celebrazione del matrimonio in costume tradizionale.

Contemporaneamente inizierà l’esibizione dei gruppi folk mentre alle 17 arriveranno dalla proloco di Mamoiada i Mamuthones e Issohadores. Grande attesa per i fuochi d’artificio delle 19.30 che precederanno l’esibizione della band degli Eclisse che inizierà alle 20. Il Trentennale rientra nel progetto “Iscarzofas uresa. Sagra tutto l’anno”, co-finanziato dalla Fondazione di Sardegna e dalla Camera di Commercio di Sassari, che punta ad animare e investire nel paese durante tutti i mesi dell’anno.

«Gli investimenti nella Sagra e in tutto ciò che vi ruota attorno sono importanti e necessari per la nostra comunità – spiegano amministrazione e ProLoco –. Negli anni tramite bandi europei e i progetti Rural Eu abbiamo fatto conoscere tradizioni, usi e costumi uresi in Spagna, Lettonia, Romania, Malta e Ungheria. Siamo riusciti ad esportare la nostra cultura e apprendere nuove tecniche di coltivazione. La Sagra è diventata veicolo di crescita rispettando la mission della Pro Loco e quella delle amministrazioni».



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