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Rose rosse e un paese in festa per i 100 anni di “tia Lisighedda”

Rose rosse e un paese in festa per i 100 anni di “tia Lisighedda”

PLOAGHE. Grande festa ieri a Ploaghe per i cento anni della signora Lisa Peruzzu. Un super compleanno che “tia Lisighedda”, come la chiamano amorevolmente in paese, ha voluto condividere con tutte le...

28 febbraio 2020
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PLOAGHE. Grande festa ieri a Ploaghe per i cento anni della signora Lisa Peruzzu. Un super compleanno che “tia Lisighedda”, come la chiamano amorevolmente in paese, ha voluto condividere con tutte le persone a lei vicine che, anche in questa circostanza, le hanno mostrato un enorme affetto. Nei locali del ricovero “San Vincenzo”, dove la festeggiata è ospite da alcuni anni, grazie anche alle cure e all’affetto dei dipendenti è stata organizzata una piccola festa iniziata con l’omaggio consegnato dal sindaco di Ploaghe Carlo Sotgiu accompagnato dal vicesindaco Gerolamo Masala, dall’assessora Francesca Salariu e dal consigliere Mario Muggiolu. Una targa e un mazzo di fiori che l’amministrazione comunale ha voluto donare alla centenaria a nome dell’intera comunità. Nell’occasione il parroco don Giuseppe Virgilio ha celebrato la santa messa insieme a padre Ico Ruiu e a tutti gli invitati. Visibilmente emozionata tia Lisighedda ha tagliato la torta e fatto le foto di rito ed ha ricevuto gli auguri da tutti i presenti dialogando con loro con una invidiabile lucidità. Dotata di una innata simpatia la neo centenaria ha anche raccontato qualche episodio della sua vita e della sua giovinezza trascorsa a Venezia, dove aveva lavorato per una famosa sartoria occupandosi però solo degli aspetti logistici e del pranzo per i titolari e il personale. Dovette poi fare rientro a Ploaghe per prendersi cura dei genitori che non erano in buona salute. Qui insieme ad un lontano cugino aprì un negozio di generi alimentari dove si fece conoscere e apprezzare da tutti. Lavorando insieme fra i due nacque anche l’amore e tia Lisighedda lo sposò quando ormai aveva 55 anni. Ma il suo Ico non amava aerei e navi e quindi si rifiutò di andare in viaggio di nozze. La sposina non si perse d’animo e fece da sola il suo viaggio di nozze. «Ico mi ha fatto girare tutta la Sardegna – ricorda sorridendo – ma non volle mai oltrepassare il mare. Ecco perché ritornando indietro non mi sposerei a 55 anni ma...a 80! Perché con il matrimonio ho perso la mia libertà». La festa per il giro di boa del primo secolo di vita è proseguita in serata nella sua casa, dove tia Lisighedda si reca ogni giorno dal ricovero dove è ospite. (m.t.)

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