Auto danneggiata, scagionato 59enne
Un 82enne l’aveva denunciato: «Mi ha squarciato le gomme». Il giudice lo assolve
03 marzo 2020
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SASSARI. Lo aveva denunciato perché era convinto che fosse stato proprio lui a squarciare le gomme della sua auto, una Fiat Panda. I carabinieri avevano acquisito le immagini di una telecamera che un 82enne di Porto Torres aveva piazzato nel terrazzo di casa dopo che già una prima volta gli avevano distrutto tutti e quattro gli pneumatici. E questi video li aveva portati in caserma e poi in tribunale.
Qui alcuni giorni fa l’imputato, un 59enne di Porto Torres, difeso dall’avvocato Patrizia Marcori, è stato assolto dall’accusa di “danneggiamento aggravato su cose esposte per necessità a pubblica fede”. Durante la discussione a conclusione del dibattimento (il processo si è celebrato davanti al giudice Maria Antonietta Crobu), il legale difensore ha contestato la validità del video, prodotto su una chiavetta “Usb”, senza quindi che ci fosse certezza della provenienza. Secondo l’avvocato, oltretutto, da quelle immagini non si poteva riconoscere la persona che squarciava le gomme e nemmeno il tipo di macchina che veniva danneggiata. In sintesi, secondo la Marcori, esisteva soltanto la convinzione dell’82enne. Sbagliata.
L’anziano aveva anche individuato il movente di questo presunto reato. Un giorno l’imputato gli era passato sul piede con la ruota della bicicletta – così aveva raccontato in aula – e avevano litigato. Il 59enne lo avrebbe minacciato e dopo poco tempo lui aveva trovato le gomme della sua Panda squarciate. In realtà gliele avevano tagliate anche un’altra volta. E per questo aveva piazzato una telecamera in terrazzo.
Ma secondo il giudice quelle immagini non proverebbero la colpevolezza dell’imputato. Da qui, come chiesto dall’avvocato difensore, la sentenza di assoluzione. (na.co.)
Qui alcuni giorni fa l’imputato, un 59enne di Porto Torres, difeso dall’avvocato Patrizia Marcori, è stato assolto dall’accusa di “danneggiamento aggravato su cose esposte per necessità a pubblica fede”. Durante la discussione a conclusione del dibattimento (il processo si è celebrato davanti al giudice Maria Antonietta Crobu), il legale difensore ha contestato la validità del video, prodotto su una chiavetta “Usb”, senza quindi che ci fosse certezza della provenienza. Secondo l’avvocato, oltretutto, da quelle immagini non si poteva riconoscere la persona che squarciava le gomme e nemmeno il tipo di macchina che veniva danneggiata. In sintesi, secondo la Marcori, esisteva soltanto la convinzione dell’82enne. Sbagliata.
L’anziano aveva anche individuato il movente di questo presunto reato. Un giorno l’imputato gli era passato sul piede con la ruota della bicicletta – così aveva raccontato in aula – e avevano litigato. Il 59enne lo avrebbe minacciato e dopo poco tempo lui aveva trovato le gomme della sua Panda squarciate. In realtà gliele avevano tagliate anche un’altra volta. E per questo aveva piazzato una telecamera in terrazzo.
Ma secondo il giudice quelle immagini non proverebbero la colpevolezza dell’imputato. Da qui, come chiesto dall’avvocato difensore, la sentenza di assoluzione. (na.co.)
