La Nuova Sardegna

Sassari

Palma: «Bancali tra problemi e potenzialità»

di Vincenzo Garofalo
Palma: «Bancali tra problemi e potenzialità»

Visita al carcere del garante nazionale dei detenuti: «Struttura in ripresa, il Pup è un’eccellenza»

08 marzo 2020
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SASSARI. Locali malsani invasi dall'umidità, acqua giallastra che sgorga dai rubinetti, tre educatori per quasi cinquecento detenuti, enormi spazi abbandonati a sé stessi e mai utilizzati. Poche attività di lavoro, formazione e intrattenimento. Sono solo alcune delle criticità rilevate nel carcere di Bancali dal garante nazionale delle persone private della libertà, Mauro Palma, che ha visitato la struttura alle porte di Sassari.

Una struttura che potenzialmente potrebbe rappresentare un modello per l’intero sistema carcerario italiano, ma che invece paga errori alcuni errori progettuali e strutturali, un’organizzazione finora non adeguata alle esigenze di chi lavora ed è rinchiuso in quegli ambienti, e che resta fin troppo scollegata dalla città e dalla società civile. «Ho trovato un carcere che ha grandi potenzialità e che sta iniziando una fase di ripresa dopo un lungo periodo in cui l’organizzazione non ha dato risultati proprio felici», spiega il garante nazionale alla fine della visita, durante la quale è stato accompagnato dal garante comunale, Antonello Unida. «Ci sono diverse criticità, come l’acqua giallastra che sgorga dai rubinetti, l’umidità della sezione 41bis e di altre parti dell’istituto, l’acqua che cola da tetto e pareti, il personale dell’area educativa carente nei numeri, enormi spazi inutilizzati che potrebbero offrire opportunità di formazione, lavoro e svago ai detenuti, e altri aspetti sicuramente da migliorare», continua.

«Di positivo ho trovato il personale molto motivato e impaziente di migliorare le condizioni del carcere, e ripeto, le enormi potenzialità che questa struttura possiede». Mauro Palma, che ieri mattina ha visitato il centro migranti (Cpr) di Macomer, sottolinea un altro aspetto positivo, sotto l’aspetto sociale, culturale e umano: «L’Università di Sassari, con il Polo universitario penitenziario, sta facendo grandi cose e ha in progetto di aumentare e migliorare offerta e servizi. Ho incontrato il prorettore e le iniziative che stanno portando avanti meritano il massimo sostegno e tanta lode». Ma al carcere di Bancali serve di più: «I problemi sono tanti e il nuovo direttore mi pare molto deciso e motivato a risolverli. Si è insediato da poche settimane e sta avviando una fase di riorganizzazione per la quale sarà determinante anche l’arrivo del capo della polizia penitenziaria, che dovrebbe prendere servizio fra qualche giorno», spiega ancora Palma. «Molti detenuti mi hanno manifestato problemi e difficoltà che riguardano l’aspetto dell’assistenza sanitaria, ma non ho avuto ancora modo di visitare l’ambulatorio del carcere, e mi riservo di esprimere un’opinione solo in seguito. Purtroppo questa volta sono potuto entrare nella struttura da solo per via delle restrizioni dovute all'emergenza coronavirus. Ma ritornerò con i miei collaboratori in modo da riuscire a vedere meglio e più approfonditamente tutte le sezioni di questo carcere, che è una struttura molto complessa. Ritorneremo sicuramente prima dell’estate».

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