Spaccio al centro, sconterà dieci mesi
Il 36enne era stato arrestato a ottobre. In casa aveva dosi di eroina e marijuana
08 marzo 2020
1 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Le forze dell’ordine avevano bussato alla porta della sua abitazione del centro storico per notificargli una misura cautelare, ma nel corso della perquisizione dell’appartamento erano saltate fuori diverse dosi di marijuana e di eroina, oltre a un bilancino di precisione e 750 euro in contanti.
Per Daniel Chosen, cittadino nigeriano di 36 anni, erano scattate le manette. Secondo quanto poi accertato dagli inquirenti l’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe Onorato, avrebbe utilizzato la sua abitazione come centrale dello spaccio della droga.
I giorni scorsi il giudice Elena Meloni ha condannato il cittadino straniero a dieci mesi di reclusione e ha disposto la restituzione del denaro sequestrato al momento dell’arresto. Per lui il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a due anni di reclusione. Durante il processo però il 36enne ha sostenuto che il denaro non fosse frutto dello spaccio e il giudice ha accolto la richiesta del suo difensore in merito alla restituzione. L’uomo era stato arrestato a novembre dello scorso anno. I carabinieri erano andati a cercarlo per notificarli un’ordinanza del gip di Napoli per un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia campana.
L’uomo, secondo le accuse faceva parte di un’organizzazione criminale, composta prevalentemente da cittadini nigeriani presenti sul territorio nazionale ed in altre nazioni, dedita all’importazione e distribuzione di grossi quantitativi di eroina, attraverso reiterati trasporti effettuati mediante i “corrieri ovulatori”. (l.f.)
Per Daniel Chosen, cittadino nigeriano di 36 anni, erano scattate le manette. Secondo quanto poi accertato dagli inquirenti l’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe Onorato, avrebbe utilizzato la sua abitazione come centrale dello spaccio della droga.
I giorni scorsi il giudice Elena Meloni ha condannato il cittadino straniero a dieci mesi di reclusione e ha disposto la restituzione del denaro sequestrato al momento dell’arresto. Per lui il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a due anni di reclusione. Durante il processo però il 36enne ha sostenuto che il denaro non fosse frutto dello spaccio e il giudice ha accolto la richiesta del suo difensore in merito alla restituzione. L’uomo era stato arrestato a novembre dello scorso anno. I carabinieri erano andati a cercarlo per notificarli un’ordinanza del gip di Napoli per un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia campana.
L’uomo, secondo le accuse faceva parte di un’organizzazione criminale, composta prevalentemente da cittadini nigeriani presenti sul territorio nazionale ed in altre nazioni, dedita all’importazione e distribuzione di grossi quantitativi di eroina, attraverso reiterati trasporti effettuati mediante i “corrieri ovulatori”. (l.f.)