La Nuova Sardegna

TULA. Potrebbero esserci imminenti sviluppi nelle indagini legate a un grave attentato dinamitardo avvenuto alla fine dello scorso anno a Tula e che aveva interessato immobili e attrezzature della Sarda Alimenti Naturali. L’episodio, estraneo alla tranquilla comunità tulese, aveva creato preoccupazione anche perché rivolto all’imprenditrice Maria Giovanna Marenic che nel 2002, con l’ausilio del marito e dei figli, aveva rilevato la società familiare, che si occupava, al tempo, di allevamento avicolo e di apicoltura, risanandone i disastrati conti societari, lasciati in eredità dalla precedente gestione.

«Ancora oggi non mi spiego l’accaduto – ha detto Marenic – poiché non abbiamo avuto mai screzi e ci siamo occupati sempre e solo della nostra attività. Confidiamo comunque nel buon esito delle indagini».

L’attentato era avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 novembre, a Pentuma, con ben 3 ordigni esplosivi che avevano interessato il laboratorio apiario, gli uffici e il capannone per l’allevamento avicolo. Erano rimasti danneggiati dalle esplosioni anche un’autovettura e un trattore, entrambi appartenenti all’anziano padre dell’imprenditrice. Le indagini , portate avanti dalla Compagnia dei Carabinieri di Ozieri e dalla Stazione Carabinieri di Tula, sono tese a chiarire il movente e non si escludono motivazioni legate alle vicissitudini societarie occorse nel tempo, problematiche con confinanti o diatribe familiari. Un prezioso contributo all’attività investigativa potrebbe arrivare anche grazie alle telecamere della video sorveglianza comunale installate da tempo nel paese e che potrebbero aver ripreso qualche autovettura o persona sospetta. (f.sq.)