La Nuova Sardegna

Sassari

I caschi respiratori aiutano, ma che paura

I caschi respiratori aiutano, ma che paura

SASSARI. Simona lancia un appello importante. «Noi future mamme stiamo rispettando al massimo tutte le regole e, provando a non pensare ai rischi che una visita omessa potrebbe provocare ai nostri...

23 marzo 2020
1 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Simona lancia un appello importante. «Noi future mamme stiamo rispettando al massimo tutte le regole e, provando a non pensare ai rischi che una visita omessa potrebbe provocare ai nostri figli, stiamo in casa per la nostra salute e per quella di tutte le persone che potremmo incontrare. Per strada come in ospedale. Quello che fa male è constatare invece che molti continuano imperterriti a girare per la città senza avere rispetto per gli altri e senza avere coscienza di ciò a cui si potrebbe andare incontro nel caso di positività al coronavirus». Simona sa bene cosa significa indossare «quei famosi caschi di ventilazione assistita che vediamo ogni giorno in televisione nei reparti di terapia intensiva». Lei, infatti, lavora a Sassari per un’azienda che vende e noleggia apparecchi elettromedicali, tra cui caschi e ventilatori polmonari. «I caschi sono delle apparecchiature costosissime e difficili da reperire. Per dirla in termini che tutti possono comprendere si tratta di “involucri” che isolano il paziente dall’esterno e sono attaccati a delle macchinette che sparano aria forzata nei polmoni. Vedo le persone a cui le forniamo, se qualcuno soffre di claustrofobia troverà serie difficoltà a sopportare un apparecchio simile. Per questo mi sento di dire ancora una volta ciò che ogni giorno tutti ripetono, ovunque: restiamo a casa». (na.co.)

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative