La Nuova Sardegna

Sassari

«Riportate i vostri parenti a casa»

di Giovanni Bua
«Riportate i vostri parenti a casa»

Il sindaco conferma i 63 positivi: struttura in sicurezza ma situazione difficile. «Soro? Era meglio lasciare lavorare Orrù»

29 marzo 2020
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SASSARI. Positivi: «confermato il dato di 63, tra cui 52 ospiti, tra gli ultimi tamponi fatti dall’équipe di medici militari». Decessi: «14 dal primo marzo di cui 3 certificati per Covid, dato che non si discosta comunque troppo dai 9-10 che si registrano gli altri anni in questo periodo». Precauzioni: «sani e positivi sono completamente separati tra di loro, fanno percorsi diversi, sono assistiti da personale diverso». Soluzioni: «si può pensare a una “ospedalizzazione” della Casa, come sta succedendo in altre strutture dell’Isola. O un trasferimento dei positivi, con sanificazione della residenza che potrebbe così continuare ad ospitare gli anziani che non hanno altre opportunità». Accorati inviti: «portate i vostri parenti non positivi a casa». E un affondo contro il collega olbiese Settimo Nizzi, reo di aver diffuso venerdì pomeriggio i dati (peraltro imprecisi) dei contagi nella casa di riposo comunale. «Nonostante i medici del Celio ci avessero invitato ad attendere i riscontri ufficiali».

È l’emergenza Casa Serena al centro del settimanale rapporto di Gian Vittorio Campus alla stampa. Con il sindaco che, visto che c’è, regola i conti anche con l’impresa di pulizie che «tra sabato e domenica, senza nessun preavviso né motivo, ha abbandonato il servizio. E tutti dobbiamo ringraziare la ditta Cermelli che ci è venuta prontamente in soccorso».

Detto questo rimane il caso della residenza per anziani di via Pasubio. Con Campus che «È enormemente preoccupato. Anche se, vista la situazione, difficilmente si sarebbe potuto fare di più. Dal 5 marzo – spiega – abbiamo impedito agli ospiti di Casa Serena di ricevere visite per preservare la loro salute. Dal 17 marzo, quando è stato registrato il primo caso positivo su una donna che era stata precedentemente ricoverata nel reparto di Cardiologia, abbiamo tenuto gli ospiti in stanze separate. Sono stati fatti il 18 i tamponi su 5 ospiti che presentavano sintomi riconducibili al Covid- 19 e sono risultati tutti positivi. 47 tamponi sono stati fatti sul personale in servizio e 21 persone sono risultate positive», continua. Quindi sono stati fornite mascherine e presidi di protezione individuali e attivate le procedure di distanziamento fra gli ospiti. Poi il 27, con l’équipe di medici del Celio che ha fatto 159 tamponi ai 130 ospiti e a 29 operatori. «Al momento nella casa di riposo ci sono 52 ospiti positivi e 75 negativi - spiega Campus -. Abbiamo avviato le procedure per disporre che gli ospiti negativi che non sono entrati in contatto con i positivi, su loro richiesta, possano rientrare nelle loro case o in strutture di accoglienza esterne. L’invito che facciamo alle famiglie è questo: se siete in grado di garantire l’assistenza ai vostri cari portateli a casa. Non c’è poto più sicuro dove possano stare. Purtroppo solo 6 o 7 di loro, che non necessitano di assistenza, potranno essere trasferiti in strutture alberghiere. Per gli altri i rischi, nonostante tutte le precauzioni, rimangono alti».

Sulle polemiche poi legate alla difficoltà di avere informazioni sui parenti ospiti della residenza: «Il personale è ridotto all’osso, anche perché alcuni hanno decisamente male interpretato il loro ruolo di operatore socio-sanitario e hanno preferito non presentarsi a lavoro. Ed è sotto enorme pressione. Non è pensabile che possano rispondere a singole richieste, fatte per di più senza avere nessuna prova che dall’altra parte del telefono ci sia davvero un parente. Capisco l’enorme disagio che parenti e ospiti stanno vivendo, ma in gioco c’è la vita e la sicurezza di tante persone. Anche per questo l’invito è: se potete riportate i vostri cari a casa».

Spazio poi al commissariamento Aou. «Il nuovo commissario Aou? Non l’ho sentito per telefono, non lo conosco né conosco i suoi collaboratori. E, sinceramente, non vedo come possa essere pienamente operativo. Anche perché, non appena arriverà, dovrà fare 14 giorni di quarantena – attacca Campus –. Orrù è stato lasciato a combattere una situazione mai vista né prevedibile con le armi spuntate di un facente funzioni. E, a metà della battaglia, è stato messo da parte. La via giusta sarebbe stata dare ad Orrù i poteri commissariali, e fargli continuare il suo lavoro».

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