La Nuova Sardegna

Sassari

Edicolante, confessore ma soprattutto un amico

di Gavino Masia
Edicolante, confessore ma soprattutto un amico

Emanuele Riu raccoglie i racconti, le ansie e le speranze dei suoi clienti «C’è chi ha paura per i figli che studiano fuori, chi desidera solo rassicurazioni»

09 aprile 2020
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PORTO TORRES. Nel deserto del centro cittadino di Porto Torres al tempo del coronavirus, l’edicola di Emanuele Riu – alla fine del corso Vittorio Emanuele – è diventata un punto di riferimento non solo per i concittadini ma anche per le persone che sbarcano dalle navi di linea.

All’interno della struttura l’edicolante ascolta gli umori del momento e da sempre fornisce notizie alle persone sugli orari dei pullman e dei treni in partenza da Porto Torres e da Sassari.

«Questo periodo storico di paura per l’emergenza sanitaria ci ha costretto a grandi cambiamenti nella quotidianità – dice Riu – e il rapporto che si crea con i clienti è sempre stato un osservatorio privilegiato sugli umori della mia comunità e non solo: sicuramente la prima grande impressione me l’ha data la desolazione del centro cittadino con il 95 per cento di attività commerciali chiuse, dove si respira un senso di solitudine e di angoscia».

Nelle scorse settimane gli studenti sardi del progetto Erasmus appena sbarcati dalla nave Grimaldi, provenienti dalla Spagna, hanno chiesto aiuto all’edicolante per reperire un mezzo che arrivasse entro le 14,30 alla stazione di Sassari.

Non c’era infatti la coincidenza con l’orario di partenza dei pullman dell’Arst ed Emanuele Riu ha risolto il problema telefonando a un servizio taxi operativo a quell’ora.

«I clienti che arrivano la mattina davanti all’edicola – aggiunge –, da dietro le mascherine raccontano dei loro figli che studiano oppure lavorano all’estero e sono molto perplessi sull’opportunità di farli rientrare a casa. Parlano poi dei genitori anziani con i quali si isolano per poter badare a loro, di famiglie divise con la sola possibilità di vedersi grazie alla videochiamata e dell’angoscia dei nonni, così vicini ma così lontani da non poter abbracciare i loro nipoti».

Storie quotidiane di vita e di affetti, dunque, dove l’edicola del Corso si trasforma in una sorta di infopoint e l’edicolante diventa il principale informatore a trecentosessanta gradi sulla città.

«Quello che i clienti stanno chiedendo in questi giorni riguarda quasi esclusivamente l’emergenza relativa al Covid-19 – spiega ancora Emanuele Riu – e le mie risposte sono in realtà semplici rassicurazioni di cui hanno bisogno: chiedono infatti dettagli su cosa sia permesso fare secondo il decreto del Governo e l’ordinanza regionale, sulle autocertificazioni, sui casi positivi al virus accertati in città. Una domanda, però, prevale sulle altre, ossia “Quando finirà tutto questo?”».

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