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Sassari

Coronavirus, anche a Sassari Emergency home: alloggi gratuiti per medici e infermieri

Nadia Cossu
Coronavirus, anche a Sassari Emergency home: alloggi gratuiti per medici e infermieri

La rete solidale degli agenti immobiliari: trovare abitazioni per chi è in prima linea contro il Covid per evitare il rischio di contagi in famiglia

16 aprile 2020
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SASSARI. Medici, infermieri, Oss, Protezione civile. Sono alcune delle categorie maggiormente a rischio in questo periodo di emergenza sanitaria. I numeri in Sardegna, e nel Sassarese in particolare, tracciano un quadro decisamente allarmante. I contagi interessano infatti per la maggior parte gli operatori sanitari, ossia coloro che ogni giorno hanno a che fare in prima persona con il coronavirus e con i suoi effetti potenzialmente devastanti. Ed è proprio pensando a queste persone che gli agenti immobiliari hanno deciso di dare il proprio contributo con la creazione di Emergency Home, una rete solidale che cerca alloggio per chi è più esposto al Covid-19: ossia i professionisti del settore sanitario e della Protezione civile. «Lo scopo – spiegano i responsabili – è che queste persone possano trovare una sistemazione vicina al luogo in cui lavorano per evitare di poter contagiare i propri familiari». I proprietari di seconde case sfitte, di B&B, monolocali, strutture ricettive possono quindi mettere a disposizione gratuitamente l’alloggio e dare così il proprio contributo a una delle tante campagne di solidarietà del momento.

Emergencyhome.help si occupa in sintesi di mettere in contatto queste categorie di lavoratori con i proprietari di immobili per offrire una casa che permetta loro di riposare senza il rischio di contagiare la propria famiglia.

In Sardegna l’84,7% degli operatori sanitari risultati positivi al test ha infatti contratto il coronavirus in strutture ospedaliere (69%) o Rsa (15,7%). E al centro dell’epidemia – fin dall’inizio del contagio – c’è proprio la provincia di Sassari. A essere colpiti più di altri sono stati medici, infermieri e operatori.

Il progetto di Emergency Home, senza fini di lucro, è nato quando un medico ha raccontato di essere molto preoccupato anche per il rischio a cui esponeva i propri cari ogni volta che rientrava a casa. Aveva aggiunto che gli sarebbe piaciuto potersi isolare in una abitazione vicina al posto di lavoro ed evitare in questo modo l’ulteriore stress, dopo l’intensa giornata in ospedale, di mettere a rischio coniuge, figli, genitori.

«Mentre aumenta il dato ufficiale degli operatori sanitari contagiati diffuso ogni sera dall’Iss (in Italia erano 13.522 l’8 aprile), a nostro avviso è sempre più importante potergli offrire un posto sicuro dove rilassarsi senza paure. Tutti noi volontari di Emergency Home ci siamo accorti che anche restando a casa possiamo fare la nostra parte per aiutare chi si affanna per proteggerci. I primi messaggi che riceviamo dalle persone a cui abbiamo trovato alloggio per riposare in tranquillità dopo la giornata di lavoro sono emozionanti». Da qui il messaggio: «Chiunque voglia mettere a disposizione immobili abitabili da subito – seconde case, B&B, strutture turistiche, etc – può inviare una mail a emergencyhomeitalia@gmail.com».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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