La Nuova Sardegna

Sassari

Lite coi vigili urbani, indaga la Procura

di Nadia Cossu
Lite coi vigili urbani, indaga la Procura

Una donna era stata fermata sotto casa venerdì, la polizia locale: non aveva documenti. Denunciata insieme al marito

19 aprile 2020
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SASSARI. Da una parte un dettagliato rapporto già depositato dalla polizia locale nell’ufficio del sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, dall’altra un esposto, non ancora definito, che avrà la medesima destinazione: Procura della Repubblica. E a presentarlo saranno, per mano dell’avvocato Marco Langiu, i due coniugi protagonisti del video che da due giorni invade i social e i media locali e nazionali. Immagini che immortalano una lite avvenuta venerdì pomeriggio in via Ugo La Malfa, a Sassari, tra la coppia e alcuni vigili urbani e che hanno scatenato un’indignazione generale.

Per il momento, di certo c’è che la polizia municipale ha denunciato i due per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le generalità. Ma per capire cosa realmente sia accaduto nel pomeriggio di venerdì bisognerà attendere l’esito dell’indagine di polizia giudiziaria. Solo allora, quando cioè saranno raccolte e sentite le varie testimonianze e quando saranno acquisite e visionate le registrazioni, il quadro delle responsabilità sarà più chiaro. E si potrà mettere fine alla valanga di interpretazioni soggettive delle ultime ore.

La dinamica di questa vicenda sicuramente spiacevole va ricostruita in tutte le sue fasi, e proprio qui sta la vera difficoltà considerato che i vari video che finora stanno girando sul web forniscono una visione parziale dell’accaduto. Manca ad esempio la genesi. Ovvero: come si è arrivati allo scontro verbale e poi fisico? Perché a un certo punto la telecamera di un cellulare riprende un agente che sembrerebbe dare una ginocchiata a qualcuno e, in un altro frangente, si vede invece un uomo cadere a terra. Ma, tra immagini mosse e cespugli che nascondono buona parte della scena, è tutt’altro che semplice avere una visione completa e chiara.

Stando a una prima ricostruzione dei fatti la signora sarebbe andata a buttare la spazzatura e mentre rientrava nella sua abitazione sarebbe stata fermata da una pattuglia della polizia locale che, come previsto dalle disposizioni anticovid, le avrebbe chiesto le generalità e il motivo per cui si trovasse in giro. Ed è una prima versione. Perché ce ne sarebbe una seconda, come la precedente al vaglio della magistratura, in base alla quale la signora sarebbe stata fuori casa senza uno dei “validi motivi” contemplati da decreti e ordinanze. Una passeggiata, forse, ma comunque proibita in questo periodo.

Il caos sarebbe esploso quando i vigili urbani le hanno chiesto di esibire i documenti. Che lei non aveva con sè. In questi casi la legge impone l’accompagnamento coattivo al comando di riferimento e i successivi provvedimenti sanzionatori. Sempre secondo prime parziali ricostruzioni la donna – di origine dominicana ma da tempo residente a Sassari dove ha lavorato insieme al coniuge nell’ambito della ristorazione – dopo una discussione con gli agenti avrebbe chiamato il marito chiedendogli di portare giù il documento di identità. I video immortalano a questo punto l’arrivo dell’uomo, momenti di concitazione, urla della donna, urla del marito, la polizia locale che continua a chiedere i documenti. Inutilmente. Volano parole, il marito della donna cade a terra: «Sono stato strattonato e spinto» dice lui. «Da verificare», dice la Procura. Alla fine la donna, spontaneamente, sale sull’auto dei vigili che si allontana. Il marito rimane invece in via La Malfa in compagnia di altri agenti che nel frattempo sono arrivati sul posto.

Serviranno accertamenti su più fronti per poter dare la giusta dimensione a una storia che ha sollevato una lunga scia di polemiche. Per come è nata, per come è maturata e per come si è conclusa. E che, come spesso purtroppo accade in situazioni di questo tipo, ha lasciato campo libero ai commentatori seriali del web.

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