La Nuova Sardegna

Sassari

Pacco sospetto in banca con benzina e cartuccia

di Gianni Bazzoni
Pacco sospetto in banca con benzina e cartuccia

Posizionato nella notte di domenica davanti alla filiale di Intesa San Paolo Indagano i carabinieri. La Fabi: «C’è un clima di odio sociale costruito ad arte»

21 aprile 2020
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ALGHERO. Una minaccia, un gesto che aggiunge tensioni e inquietudine in una fase in cui i problemi non mancano di certo. Ieri mattina è scattato l’allarme ad Alghero per un presunto pacco bomba depositato proprio davanti alla sede della filiale di Intesa San Paolo in via Giovanni XXIII. Sono stati alcuni dipendenti a notare la scatola di cartone e a segnalare il fatto ai carabinieri: sul posto sono subito intervenuti i militari della compagnia guidati dal capitano Pietro Barrel che hanno chiesto anche l’intervento degli artificieri del comando provinciale, e gli agenti del commissariato di polizia. L’ispezione degli specialisti dell’Arma ha permesso di appurare che la scatola conteneva una tanica di benzina da cinque litri, una cartuccia calibro 12 e un biglietto con generiche minacce che ora sono al vaglio degli investigatori.

La zona davanti alla banca è stata delimitata e il transito è stato vietato fino alla conclusione delle operazioni. Il pacco è stato sequestrato e le indagini procedono per cercare di identificare l’autore dell’atto intimidatorio nei confronti dell’istituto di credito. Sotto esame le immagini delle telecamere che potrebbero avere ripreso il momento in cui l’involucro è stato posizionato (sicuramente nella notte di domenica. Dentro la scatola non è stata rilevata la presenza di alcun congegno funzionale all’innesco, quindi è stata esclusa la possibilità di esplosione o comunque di una possibile fiammata.

L’istituto di credito - che riapriva dopo il weekend e si preparava come tanti altri in Italia anche a richiedere le prime richieste per i prestiti da 25mila euro per le imprese - è rimasto chiuso per alcune ore, fino a quando l’allarme non è definitivamente rientrato. Vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici della banca è stata espressa dalle organizzazioni sindacali a tutti i livelli, compresi quelli nazionali. Sulla vicenda ha preso posizione anche la Fabi: «C'è un clima di odio sociale che qualcuno ha costruito ad arte per scaricare sul settore bancario responsabilità che sono di altri», ha detto il segretario generale Lando Maria Sileoni. «Alcune banche non sono ancora pronte per erogare i prestiti garantiti dallo Stato e i clienti sono esasperati - ha detto Sileoni - con chi lavora allo sportello. Abbiamo quindi chiesto l'intervento del ministero dell’Interno e dei Prefetti per evitare il peggio». Oltre al pacco trovato ad Alghero, un falso allarme c’è stato anche a Catania.

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