La Nuova Sardegna

Sassari

“Sassari in fiore” posticipa l’appuntamento

“Sassari in fiore” posticipa l’appuntamento

Pier Giuseppe Canu (Confcommercio): «Vogliamo portare ai sassaresi colori e tanto buonumore»

21 aprile 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. L’idea originaria era quella di utilizzare “Sassari in fiore” come apripista della Cavalcata e programmarla nel week-end precedente, in modo da animare la città e prepararla alla grande invasione. Ovviamente è saltato anche questo appuntamento, che nel corso degli anni i sassaresi hanno dimostrato di gradire sempre di più e ha spesso lasciato segni indelebili nel decoro urbano della città.

Il 2020 avrebbe, tra l’altro, segnato il ritorno della manifestazione, che lo scorso anno non era stata inserita nel Maggio sassarese ed era stata prima rinviata e poi annullata. Nel 2018, però, aveva visto la partecipazione di dieci aziende, che avevano abbellito altrettante piazze e angoli della città; un’edizione che aveva visto anche il coinvolgimento di oltre duecento operatori (tra volontari, artisti, artigiani e produttori agricoli).

Anche questo appuntamento potrebbe però essere solo rimandato, con la Confcommercio che è già al lavoro per farsi tenere pronta egualmente per settembre: «Spero che dopo l’estate ci possa essere la possibilità di organizzare la manifestazione – dice il presidente Pier Giuseppe Canu –. Noi vogliamo farci trovare pronti e a questo proposito abbiamo già preparato un format universale, nel senso che non è strettamente legato a Sassari ma si può applicare in tutte le città. Mi piacerebbe farlo in settembre perché vorrei che Sassari possa ripartire con tanti colori e buonumore. Non è una manifestazione che ha costi molto elevati, spero di riuscire a coordinarmi con l’amministrazione comunale».

L’idea, quest’anno, è estendere la manifestazione a tutta l’isola, nel senso di coinvolgere le maggiori aziende florovivaistiche presenti in Sardegna za «perché tutte si sono fermate e anche per loro non sarà per niente semplice ripartire – aggiunge Canu –. Quando è così, più gente coinvolgi e meglio è. L’idea di base resta sempre quella di rendere la città gradevole e piacevole alla vista, anche in ottica turistica. Anche per questo mi piacerebbe dare una diversa interpretazione della Ztl e chiamarla “zona di interesse storico”, una frase che sul turista a mio parere avrebbe sicuramente un effetto diverso. Sono sicuro che con le aziende e il Comune riusciremo a trovare un accordo in grado di soddisfare tutti».

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative