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Sassari, terremoto al 118: l’Areus mette in ferie il direttore Delogu

di Roberto Sanna
Sassari, terremoto al 118: l’Areus mette in ferie il direttore Delogu

Stop per un mese dopo la lettera di alcuni medici e una lite  Al suo posto, facente funzioni, la dottoressa Paola Poddighe

26 aprile 2020
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SASSARI. Un mese di riposo per erodere un monte ferie arretrate imponente e anche per smaltire lo stress. Un ordine, che il direttore della Centrale operativa del 118 Piero Delogu ha ricevuto domenica notte via pec dall’Areus (l’Agenzia regionale per l’emergenza-urgenza). Al suo posto, facente funzioni, c’è adesso la dottoressa Paola Poddighe. Una decisione che apre un nuovo fronte polemico all’interno della sanità sassarese, che già qualche settimana fa aveva vissuto il “balletto” al vertice del Pronto soccorso con l’alternanza tra Mario Oppes e Paolo Pinna Parpaglia, conclusa col rientro in carica dello stesso Oppes.

Questa volta il caso riguarda il dottor Piero Delogu, rientrato lo scorso gennaio al vertice della Centrale operativa dopo essersi dimesso dall’incarico di direttore sanitario dell’Areus. Incarico affidato, nello stesso mese, a Marcello Acciaro. Poche settimane dopo scoppia l’emergenza sanitaria e la situazione all’ospedale di Sassari diventa rovente. Il 118 fa la sua parte, anzi di più, comportandosi in maniera impeccabile, svolgendo anche funzioni non propriamente sue. I carichi di lavoro diventano presto assurdi, col direttore che per un mese e mezzo è costretto a saltare il riposo e lavorare anche quindici ore di fila in una giornata, coordinando un enorme gruppo di lavoro composto da medici, infermieri e volontari. Nonostante tutto il percorso è impeccabile, non si registra nessun operatore infettato e il lavoro viene indicato tra quelli di eccellenza nel coordinamento nazionale dei 118 che scrive le linee-guida. Il prezzo da pagare è uno stress esagerato per tutti, dagli operatori, costretti a convivere in situazioni di fortissima tensione (come dover stare fermi in ambulanza coi pazienti malati anche per un’ora e mezzo in attesa del via libera dei reparti) e per chi quel lavoro deve coordinarlo. I rapporti personali a volte si complicano e a un certo punto Piero Delogu ha uno scontro molto, troppo acceso con un tecnico informatico che denuncia di essere stato aggredito fisicamente e va a farsi visitare al Pronto soccorso; aggressione fisica che Delogu, pur ammettendo il duro confronto, nega.

Sull’episodio, accaduto alla presenza di un testimone, è stata aperta un’indagine interna. A far salire ulteriormente la tensione c’è anche l’arrivo sul tavolo della direzione dell’Areus di una lettera firmata da sei persone (quattro medici e due infermieri che poi diventeranno cinque a causa del ritiro della firma da parte di una dottoressa) che si lamentano degli “atteggiamenti isterici” tenuti dal loro direttore. Da qui il “consiglio” di un periodo di riposo al dottor Piero Delogu, che ha da smaltire qualcosa come 135 giorni di ferie, dei quali però soltanto nove maturati da gennaio a oggi al 118.

Lo scontro è appena all’inizio e scivola ben presto su diversi versanti. Piero Delogu obbedisce agli ordini, è a casa da lunedì scorso, 20 aprile, e fa subito opposizione al tramite il suo legale. Mercoledì, durante la Commissione regionale Sanità, il consigliere del Pd Gianfranco Ganau, membro della stessa commissione (e predecessore di Piero Delogu alla guida del 118 sassarese) ha chiesto spiegazione al direttore sanitario Marcello Acciaro. Senza entrare nel merito della questione, ma ponendo dei dubbi sull’opportunità di un ricambio al vertice di un servizio che ha sicuramente svolto molto bene le sue funzioni durante un periodo di emergenza che non si è ancora concluso: la risposta è stata che il provvedimento sarebbe stato reso necessario da una situazione di forte stress e contrasto all’interno della centrale operativa e che questo lasso di tempo servirà anche per fare le valutazioni del caso.

Non finisce qui, perché nei giorni scorsi sul tavolo della direzione dell’Areus è arrivata anche una seconda lettera, questa volta a sostegno del dottor Delogu, firmata da oltre quaranta operatori della Centrale del 118 e dei mezzi di soccorso che vanno in aiuto del loro direttore e, dopo aver chiedono l’immediato reintegro perché «è sempre stato un insostituibile punto di riferimento per tutti e abbiamo sempre lavorato sapendo di poter contare sulla sua tutela» e sostenendo che «si tratti di un atto ingiustificato che potrebbe avere gravi conseguenze per il 118». A questo punto il prossimo appuntamento, se non ci saranno sviluppi prima, è la scadenza delle ferie, vedere se verrà “consigliato” un prolungamento oppure se Piero Delogu rientrerà al comando della Centrale operativa.

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