La Nuova Sardegna

Sassari

Coronavirus, esclusivo: ecco come Solinas riaprirà la Sardegna in quattro mosse

Silvia Sanna
Coronavirus, esclusivo: ecco come Solinas riaprirà la Sardegna in quattro mosse

Un percorso graduale e legato al contenimento del virus: dagli studi professionali all’industria, dagli spostamenti senza certificazioni all’apertura dei locali pubblici

26 aprile 2020
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SASSARI. L’isola boccheggiante ricomincerà a respirare domani, poi si andrà avanti per step alla riconquista di una quasi normalità. La nuova vita non sarà uguale a prima ma si potrà riassaporare la libertà perduta. Segnata da mascherine, distanze di sicurezza e zero abbracci ma la fine del tunnel è lì, si riesce a vederla. Il presidente della Regione Christian Solinas traccia il cronoprogramma delle riaperture a partire da domani: il primo via libera sarà per le attività a basso rischio di contagio, poi via via tutte le altre. Con un punto di domanda sulla stagione estiva e sui collegamenti aerei e marittimi con le altre regioni: «È ancora presto – dice Solinas – per avventurarsi in previsioni di questo tipo. La battaglia contro il virus è ancora in corsa. Speriamo di poter fare un programma tra le fine di maggio e l’inizio di giugno: per allora è ipotizzabile la riapertura di porti e aeroporti». Ma se è ancora presto per andare al mare, i sardi si rallegreranno nel sapere che dal 4 maggio potranno riaprire le seconde case al mare. E nello stesso giorno finirà la quarantena per i bambini che si riapproprieranno di scivoli e altalene nei parchi. Mentre il 18 maggio si potrà riassaporare il caffé al bar: non al bancone ma almeno a un metro di distanza, ma per ora va bene così.

Primo step: 27 aprile. Serrande sollevate da domani per cartolerie, librerie, negozi di abbigliamento per bambini (con sanificazione dei capi provati e non acquistati ) e per gli studi professionali che non fossero già aperti in forza di deroghe di legge. Per tutti sono previsti ingressi contingentati e utilizzo di guanti e mascherine. Sì alla riapertura da domani ma «solo per le aziende già in possesso dei protocolli di sicurezza», precisa il governatore Solinas , per le attività di automotive, moda e componentistica.

Secondo step: 4 maggio. È la data indicata dalla Regione «in armonia con le norme nazionali e in caso di conferma dell’andamento delle curve epidemiologiche», per la ripartenza in Sardegna dell’edilizia e delle grandi opere, rivendite materiali edili, fabbriche del settore manifatturiero e tessile, commercio all’ingrosso, laboratori e centri di ricerca. Protocolli di sicurezza a parte, dovranno essere attivati ulteriori accorgimenti «quali la misurazione della temperatura in fase di accesso, il distanziamento delle postazioni di lavoro e la previsione di turni scaglionati che riducano la presenza contemporanea di lavoratori». Sì anche alla circolazione delle persone tra comuni diversi della stessa provincia «senza bisogno di alcuna autocertificazione» e possibilità di riaprire le case al mare «ma solo per i sardi». Novità anche per il trasporto pubblico locale: dal 4 maggio aumenteranno le frequenze ma resterà il limite di riempimento dei posti disponibili, il loro utilizzo alternato e sarà ribadito l’obbligo di guanti e mascherine per i passeggeri. Resteranno inoltre in vigore gli obblighi di sanificazione dei mezzi di trasporto e la previsione di separazione fisica dei conducenti e del personale rispetto ai trasportati. Potrebbero essere introdotte differenziazioni tariffarie per fascia d’orario al fine di evitare eccessiva concentrazione su alcune corse e favorire il riparto del traffico nell’intera giornata. E poi i bambini, finalmente liberi di uscire e giocare nei parchi pubblici riaperti: niente assembramenti però, e i genitori portino la mascherina anche per i più piccoli.

Terzo step: 11 maggio. Tutto è legato all’andamento dei contagi: se sarà confermato il trend di azzeramento dell’epidemia, sarà ripristinata la circolazione sull’intero territorio regionale senza alcun bisogno di autocertificazione. Resterà, invece, la limitazione negli accessi dall’esterno a attraverso porti e aeroporti. Potrebbe riaprirsi, sempre nel rispetto dell’accesso contingentato, del distanziamento e con l’obbligo di mascherina e guanti, il settore del commercio al dettaglio, per esempio abbigliamento e calzature. Le regole sono rigide e andranno seguite alla lettera: gli ambienti andranno arieggiati tra un turno e l’altro di accesso al negozio e sanificati prima della successiva riapertura. Vestiti e scarpe misurate e non acquistate dovranno essere immediatamente sanificati. Buone notizie anche per chi ha bisogno urgente di un taglio di capelli o di un ritocco al colore: l’11 maggio potrebbero riaprire anche i saloni di parrucchieri e barbieri, a patto che si entri uno alla volta, che le postazioni siano distanziate a ogni cambio cliente strumenti e poltrone vengano disinfettati.

Quarto step: 18 maggio. Chi sogna caffè e brioche al bar segni questa data sul calendario. I bar nell’isola – curva dei contagi permettendo, riapriranno lunedì 18 maggio. E così anche i ristoranti, a patto che rispettino le prescrizioni di sicurezza. Addio alle folle e a decine di coperti: i clienti entreranno con il limitatore, non potranno sedere a meno di un metro di distanza dall’altro e tra i tavoli dovranno esserci almeno due metri e mezzo di distanza. Per i camerieri obbligo di guanti e mascherine. E nei bagni si va uno alla volta.

Dopo il 18 maggio. Restano una serie di aspetti da chiarire sulla ripartenza di molte altre attività e spazi collettivi. Le spiagge, per esempio. Quando e come si potrà andare al mare? «Ancora presto per dirlo, ma entro il 18 maggio confidiamo di poter dare indicazioni e fornire il vademecum di misure di prevenzione specifiche», dice Solinas. Che rinvia a dopo quella data anche la riapertura delle palestre e – tema al quale sono legatissime le sorti della stagione turistica – degli alberghi e del sistema dei trasporti aereo e marittimo. Ma ci sono già delle ipotesi: riapertura graduale di porti e aeroporti dal 1 giugno, prenotazioni negli hotel dal 1 luglio».

Verso l’estate. Il dialogo con gli operatori turistici è molto fitto, i proprietari delle strutture ricettive sanno che dovranno rispettare regole rigidissime: i posti letto saranno contingentati e dovrà essere garantito il servizio in camera per i pasti oltre alla sanificazione degli spazi e degli arredi: «A queste condizioni – dice Solinas – dal 1 luglio possiamo ipotizzare riaperture graduali». Ma i turisti, in teoria, potrebbero arrivare prima in Sardegna: è possibile infatti che gli spostamenti tra regioni siano autorizzati già dall’inizio di giugno con la riapertura di porti e aeroporti. La condizione essenziale è il passaporto sanitario che accerti le condizioni di buona salute per i viaggiatori ma anche «il test rapido all’arrivo – dice Solinas – e l’accettazione volontaria della app per tracciare spostamenti e contatti». Altrimenti non si passa. [SOTTOTITOLO]Dopo l’estate. C’è la conferma, le scuole non riapriranno prima di settembre. «Stiamo aspettando le decisioni del governo, ma l’orientamento sembra questo». E Solinas è d’accordo: troppo rischioso il ritorno sui banchi in questa fase. Soprattutto perché sarebbe impossibile garantire le distanze. Ecco l’idea: «Stiamo proponendo di rivedere il piano di ridimensionamento scolastico – spiega il presidente della Regione – per riaprire plessi chiusi». L’obiettivo è evitare le classi pollaio «e andare incontro alle zone interne che recupererebbero la vitalità perduta con il ritorno di studenti e insegnanti. Occorreranno molte risorse, lo Stato dovrà fare la sua parte. Nell’attesa, i genitori che lavorano avranno i bonus baby sitter. Avanti così, sino a settembre, a piccoli passi verso la libertà perduta.

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