La Nuova Sardegna

Sassari

Fiume Santo, rimozione del carbone dal mare

Fiume Santo, rimozione del carbone dal mare

Ordinanza della Capitaneria per la bonifica del tratto sotto la banchina dello scalo industriale

30 aprile 2020
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PORTO TORRES. Nel periodo compreso tra il 4 maggio e il 12 giugno le ditte Lithos e Dilamar - rispettivamente con sedi legali a Tissi e Olbia - dovranno eseguire le operazioni relative alla rimozione del carbone depositato sul fondale marino antistante il molo di attracco delle navi carboniere.

Lo ha stabilito una ordinanza emanata dal comandante della capitaneria di porto, Gianluca Oliveti, e l’area individuata si trova all’interno dello scalo industriale di Porto Torres.

I titolari delle due aziende dovranno intervenire con l’impiego di operatori tecnici subacquei specializzati e seguendo attentamente le modalità previste dal documento sottoscritto dall’Autorità marittima. La prima fase prevede la movimentazione preliminare del carbone alla base della banchina e la fase successiva l’aspirazione del fondale eseguito mediante sorbonatura. Le ultime tre fasi sono quelle più delicate dal punto di vista ambientale: è infatti previsto il raggruppamento del carbone per filtrazione, l’accantonamento e classificazione del materiale rimosso, il trasporto e lo smaltimento e il collaudo post-aspirazione e raggruppamento.

Gli operatori subacquei saranno assistiti durante le immersioni subacquee dall’unità appoggi “Piccolo”, iscritta all’ufficio circondariale marittimo di Golfo Aranci. «Durante gli interventi le società Lithos Dilamar dovranno porre in essere tutti gli accorgimenti e le precauzioni necessarie seguendo quanto indicato dall’autorizzazione rilasciata dalla Capitaneria di porto in data 28 aprile – scrive il capitano di fregata –, affinchè venga scongiurata qualsiasi situazione di pericolo che possa arrecare pregiudizio alla sicurezza della navigazione, all’ambiente marino e all’incolumità delle persone impegnate nell’attività lavorativa».

L’imbarcazione impiegata in assistenza alle immersioni subacquee deve essere segnalata tenendo innalzati a riva i segnali prescritti dalla la Convenzione internazionale per la prevenzione degli abbordi in mare. Gli operatori subacquei durante la propria attività dovranno inoltre mantenersi nel raggio di 50 metri dall’imbarcazione in assistenza. Gli stessi tecnici, durante l’effettivo svolgimento dei lavori, dovranno sospendere le immersioni durante l’entrata e l’uscita di unità dal porto industriale di Porto Torres e dalla banchina in concessione a Ep Fiume Santo. (g.m.)

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