La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, anche la Faradda sul filo: Intergremio prudente

di Roberto Sanna
Sassari, anche la Faradda sul filo: Intergremio prudente

Il presidente Fabio Madau sulla possibilità di vedere scendere i Candelieri: «Dobbiamo discuterne col sindaco, l’importante per noi è sciogliere il voto»

08 maggio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. È la festa più amata dai sassaresi e anche quella che per sua natura è più in contrasto con le attuali norme anti-coronavirus: il 14 agosto migliaia di persone seguono la discesa dei Candelieri, lungo il percorso e nelle vie del centro storico la densità di popolazione per metro quadro è spaventosa, si brinda, si scambiano baci di auguri, arrivano anche tantissimi turisti. Mancano ancora tre mesi ma, per come si stanno mettendo le cose, sembra proprio che anche i Candelieri, dopo la Cavalcata e Sant’Efisio, nel 2020 dovranno saltare un turno.

L’argomento verrà affrontato tra non molto nelle sedi opportune, non sarà una decisione da prendere a cuor leggero e coinvolgerà le tre parti interessate: l’Intergremio, il sindaco e il padre guardiano di Santa Maria. Nelle scorse settimane in primo piano c’erano altre emergenze ma, ora che la situazione lentamente va verso la normalizzazione, questo nodo dovrà essere affrontato. Anche l’Intergremio è stato costretto a viaggiare a fari spenti e sta riprendendo l’attività: «Subito dopo Pasqua gli Ortolani hanno celebrato la loro festa e ovviamente è stata in forma molto riservata – spiega il presidente dell’Intergremio Fabio Madau –. Di fatto, si è tenuta una cerimonia alla presenza di pochi rappresentanti mentre la festa vera e propria è stata rinviata a dopo l’estate, più precisamente l’8 settembre. Data non casuale perché già un’altra volta la festa era capitato di dover spostare la festa che si era poi svolta appunto l’8 di settembre. I prossimi saranno i Falegnami, non so dirvi come celebreranno la festa perché l’Intergremio non entra nelle attività dei singoli gremi, ma credo proprio che anche loro opteranno per una cerimonia essenziale. Anche noi in questi due mesi abbiamo raffreddato l’attività, ci siamo sentiti qualche volta utilizzando internet, ma niente di più. Ci rimetteremo in moto nei prossimi giorni, anche perché ci sono diverse cose da pianificare e abbiamo un programma di lavoro intenso che prevede anche alcune interlocuzioni con le istituzioni per risolvere alcune questioni».

A breve bisognerà per forza di cose affrontare anche il tema della discesa del 14 agosto e su questo il presidente dell’Intergremio è molto prudente: «Quella di capire se potremmo o meno organizzare la “Faradda” tradizionale è stata una preoccupazione costante durante le scorse settimane – dice –, ne abbiamo anche discusso ma è chiaro che non possiamo essere noi a trovare una soluzione e dobbiamo parlarne innanzitutto col sindaco Nanni Campus. E qualunque decisione verrà presa, sarà comunque concordata tra tutte le parti interessate. Non dimentichiamo, tra l’altro, che esiste un regolamento comunale sul cerimoniale. Spero che potremo riunirci tra qualche giorno, stiamo aspettando la fine di questa situazione per poterci darci un appuntamento col sindaco e il padre guardiano di Santa Maria. La nostra volontà è comunque quella di poter sciogliere il voto, anche in maniera differente dal solito; per cui se anche dovessimo annullare la discesa dei ceri cercheremo di promuovere una cerimonia riservata». «Come sapete, facciamo parte di una rete dell’Unesco – conclude Fabio Madau –. Siamo in contatto con altre città e sappiamo già che a Gubbio la discesa dei ceri è stata annullata. Certamente se devo fare una riflessione personale, considero la discesa del 14 agosto come una grande festa di popolo e non si può non pensare che potrebbero esserci problemi di un certo tipo. Oggi, ai primi di maggio, nella situazione in cui siamo, mi sembra un po’ fantascientifico pensare di portare migliaia di persone nelle strade; se poi le cose dovessero cambiare sarebbe molto confortante, sotto tanti punti di vista, arrivare a far svolgere anche quest’anno la nostra festa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative