Il dormitorio pubblico verso la chiusura
Il contratto è in scadenza e il Comune chiede la rendicontazione all’associazione che lo gestisce
13 maggio 2020
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PORTO TORRES. Le porte del dormitorio pubblico ospitato nei locali di piazza Garibaldi si chiuderanno il primo giugno per scadenza del contratto con i gestori, l’associazione Mirade onlus, in attesa che l’amministrazione comunale trovi i denari per prorogare il servizio.
«Nei giorni sorsi ho ricevuto un messaggio dell’assessora alle Politiche sociali – ricorda la presidente dell’associazione, Vittoria Sechi – che mi diceva di attivare immediatamente il processo di inserimento sociale dei tre ospiti che si trovano attualmente dentro la struttura: queste frasi, secondo la mia interpretazione, significano solo che dobbiamo cercare una nuova sistemazione per le tre persone del dormitorio in virtù della scadenza del contratto». La comunicazione dell’amministratrice ha messo in allarme l’associazione, che sta comunque continuando a lavorare consegnando, secondo le indicazioni dei Servizi sociali, i pacchi viveri al domicilio delle persone indigenti. Il progetto “riparo notturno” era voluto dall’amministrazione per dare un supporto alle tante persone che si trovano in grave difficoltà economiche e sociali. «Gli uffici sono in attesa di ricevere dall'associazione la rendicontazione delle attività che dovrà essere inviata al Plus – dice l’assessora alle Politiche sociali Rosella Nuvoli –, affinché gli importi residui, pari a circa 25mila euro, vengano riconosciuti al Comune di Porto Torres. A quel punto il servizio potrà essere prorogato ed è nostra volontà farlo: l'attività ha infatti funzionato, ed essendo un progetto anche formativo, ha contribuito a gettare le basi per la realizzazione dei progetti di autonomia da parte degli ospiti. Ricordo che l'obiettivo del servizio è quello di dare un riparo temporaneo per poi consentire a ogni singolo utente di individuare la propria strada verso il reinserimento sociale». (g.m.)
«Nei giorni sorsi ho ricevuto un messaggio dell’assessora alle Politiche sociali – ricorda la presidente dell’associazione, Vittoria Sechi – che mi diceva di attivare immediatamente il processo di inserimento sociale dei tre ospiti che si trovano attualmente dentro la struttura: queste frasi, secondo la mia interpretazione, significano solo che dobbiamo cercare una nuova sistemazione per le tre persone del dormitorio in virtù della scadenza del contratto». La comunicazione dell’amministratrice ha messo in allarme l’associazione, che sta comunque continuando a lavorare consegnando, secondo le indicazioni dei Servizi sociali, i pacchi viveri al domicilio delle persone indigenti. Il progetto “riparo notturno” era voluto dall’amministrazione per dare un supporto alle tante persone che si trovano in grave difficoltà economiche e sociali. «Gli uffici sono in attesa di ricevere dall'associazione la rendicontazione delle attività che dovrà essere inviata al Plus – dice l’assessora alle Politiche sociali Rosella Nuvoli –, affinché gli importi residui, pari a circa 25mila euro, vengano riconosciuti al Comune di Porto Torres. A quel punto il servizio potrà essere prorogato ed è nostra volontà farlo: l'attività ha infatti funzionato, ed essendo un progetto anche formativo, ha contribuito a gettare le basi per la realizzazione dei progetti di autonomia da parte degli ospiti. Ricordo che l'obiettivo del servizio è quello di dare un riparo temporaneo per poi consentire a ogni singolo utente di individuare la propria strada verso il reinserimento sociale». (g.m.)