La Nuova Sardegna

Sassari

«App, distanze e allegria così a Sassari rinasce la movida»

Giovanni Bua
«App, distanze e allegria così a Sassari rinasce la movida»

Il distretto del gusto cittadino al lavoro a caccia di soluzioni e nuovi spazi Muresu: «Standard condivisi e tante idee, ma servono anche gli aiuti» 

17 maggio 2020
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SASSARI. Pronti a riaprire, in sicurezza ma soprattutto in allegria. Perché il modello via Torre Tonda, “food district” con bar, ristoranti e localini di ogni genere nella confermatissima isola pedonale nel cuore del centro cittadino, deve trovare la strada per convivere con le nuove, e per certi versi ancora oscure, restrizioni. E riprendere, anche a piccoli passi, a camminare.

Nè è convinto Piero Muresu, che insieme al fratello Peppino ha avviato nel 2001 la trasformazione dello slargo a pochi metri dall’università. Dove lo storico gestore del Blu Star ha fatto nascere il Caffè Accademia, recuperando un vecchio negozio di prodotti agricoli. Ora le attività aperte nella via sono una trentina, le persone che ci lavorano un centinaio. «Speriamo che rispondano tutte presente – spiega Muresu, che guida il Centro commerciale naturale che unisce il “food district” – la mazzata è stata sicuramente pesante. E non sarà facile. Noi, come tanti, comunque non abbiamo fretta. Se domani non sarà tutto pronto alzeremo le serrande martedì o mercoledì. L’importante è fare le cose per bene».

Le idee sono tante, in piena linea con la continua ricerca della novità nell’angolo antico che nelle serate di bella stagione ospita centinaia di sassaresi che cenano, prendono un cocktail o una succulenta birra ascoltando buona musica. E si muovono sulle ali di un’alleanza vincente, che permetterà di omologare gli standard e abbassare i costi. «Noi ad esempio – spiega Muresu – stiamo lavorando ad una App. Che permetta di fare le ordinazioni da casa, o al tavolino. E anche di pagare. Limitando al massimo il movimento dei camerieri. È una delle idee in campo, saranno diverse. Ne parliamo ogni giorno, confrontandoci anche con il Comune, e poi porteremo avanti le migliori».

La speranza è di intercettare la voglia di libertà dei sassaresi, e magari anche la loro estate che, per molti, sarà forzatamente cittadina. «Ci contiamo», spiega Giuseppe Marras di La Gourmerie, sbarcato nel giugno 2019 con le sue insalate magistrali nel distretto del gusto cittadino, e sempre a caccia di nuove frontiere da varcare. «Inevitabilmente gli investimenti che avevamo in programma sono “congelati” – spiega – e ci concentreremo su ripensare i nostri spazi interni, a iniziare dal nostro meraviglioso giardino. Ma le sfide non mancano. Si tratta di trovare la strada per mettere in sicurezza il servizio senza essere ansiogeni. Il punto è comunicare serenità, perché la gente ha bisogno di staccare, di essere felice».

Molto passerà dalla disposizione degli spazi esterni: «Le prime regole dell’Inail erano assurde – sottolinea Muresu – nessuno di noi avrebbe riaperto. Ora si inizia a ragionare, anche se non mancano le cose da chiarire». «Un metro di distanza tra i tavoli si può gestire, così come i Dpi e la sanificazione – dice Marras–. Sono costi ma cercheremo di abbatterli mettendoci insieme». Certo serve un allargamento della zona pedonale, che nella parte bassa della strada funziona solo in determinati orari. «Il Comune ci sta lavorando – spiega Muresu – siamo in collegamento continuo con l’assessore Lucchi e, compatibilmente con la sicurezza stradale, ci ha assicurato che cercherà di darci maggiore spazio. E che il Comune farà la sua parte nella detassazione e nel rinvio delle scadenze». Aiuti che potrebbero non bastare. «Sicuramente – chiude Marras – servirà sostegno a fondo perduto. Le risorse distribuite fino ad ora non sono assolutamente sufficienti. La Regione e lo Stato si devono attivare per salvare le nostre imprese, e lo devono fare semplificando una burocrazia che resta assurda. Aspettando siamo pronti a fare la nostra parte, con il sorriso sulle labbra, e fiducia nel futuro».



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