La Nuova Sardegna

Sassari

Fresu: i soldi ci sono come dimostra il Palazzetto

Fresu: i soldi ci sono come dimostra il Palazzetto

Il presidente del Latte Dolce: capisco le difficoltà e la burocrazia ma questo è il momento di investire

23 maggio 2020
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SASSARI. Vanni Sanna da salvare? Sicuramente, anche perché «il Comune ha recuperato 6 milioni per concludere la riqualificazione del Palazzetto. Non sarebbe stato male averne almeno 1 da dedicare allo stadio cittadino che, oltre al manto erboso, ha bisogno di manutenzione e ristrutturazione anche negli spogliatoi e negli spalti».

Così il presidente del Latte Dolce Roberto Fresu, che esprime tutte le sue preoccupazioni sulle condizioni dell’Acquedotto, ma anche in generale su una ripartenza che si annuncia difficilissima. «Capiamo – sottolinea – che per l’amministrazione ci sono altre priorità, ma non si può non segnalare che questo è anche il momento migliore per accedere a finanziamenti dedicati, credito sportivo, tassi zero. E soprattutto per muoversi con una burocrazia un po’ alleggerita. Purtroppo sappiamo bene che dal momento della scelta di un’amministrazione di fare qualcosa al momento di iniziare un’opera possono passare anni. Però è indispensabile che la volontà sia chiara. E che il Vanni Sanna adesso diventi la priorità assoluta per quanto riguarda l’impiantistica e l’attività sportiva cittadina».

Burocrazia che blocca un importante progetto che al Latte Dolce sta molto a cuore: «Prima dello stop avevamo iniziato un lungo percorso per rimodernare il nostro centro di allenamenti a Latte Dolce. Abbiamo due campi e vogliamo trasformare quello in terra in un piccolo stadio con campo in sintetico e tribuna per poter giocare lì le nostre partite. Anche in questo caso però la burocrazia è un mostro difficile da battere». Restano poi i tanti dubbi sulla ripartenza: «C’è ancora tanto da capire. Il prossimo campionato sarà quello dell’assestamento, anche perché se andrà bene partiremo a ottobre e sono curioso di vedere il protocollo sanitario dedicato alla Serie D, sempre tornando al discorso delle strutture. Per ora quello che c’è sembra impraticabile, anche perché senza pubblico non ci sono risorse per applicarlo. E pensiamo alle società come le nostre che si basano su un importante settore giovanile, con le strutture che ho come lo faccio ripartire il mio settore giovanile? E come posso chiedere ai genitori di accompagnare i ragazzi in giro per l’Isola senza poter accedere agli impianti. E soprattutto prendermi la responsabilità penale di tutto?». (g.bua)

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