La Nuova Sardegna

Sassari

Sigilli alla spiaggia del Gabbiano

di Gianni Bazzoni
Sigilli alla spiaggia del Gabbiano

Sabbia da altri lidi per allungare l’arenile verso la Pelosa. Blitz dei carabinieri, denunciato 43enne

24 maggio 2020
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STINTINO. Le rocce scheggiate dal passaggio della pala meccanica e sulla sabbia - che ha cambiato tonalità virando su un improbabile nocciola che fa a pugni con il grigio perla della Pelosa - i segni evidenti delle ruote della pala meccanica. Il confine con la spiaggia più amata e frequentata dai turisti, che il Comune di Stintino ha deciso di tutelare con interventi mirati e di massima protezione, è sottile, quasi invisibile. Se non fosse per quello scempio. Il nastro biancorosso sistemato dai carabinieri che arriva fino al cartello con il decreto di sequestro emesso dalla Procura di Sassari, evidenzia il danno: deturpamento di bellezze naturali. Il posto è bellissimo, davanti all’hotel Rocca Ruja, uno di quei posti dove si dovrebbe entrare togliendosi anche le ciabatte. Invece il concessionario della spiaggia “Il Gabbiano” (legata proprio allo storico albergo realizzato dalla famiglia Moratti e oggi gestito dal Club Esse) l’altra mattina avrebbe consentito l’ingresso di una ruspa per spargere cumuli di sabbia arrivati probabilmente da una cava, una scelta effettuata per estendere lo spazio a disposizione e sistemare più ombrelloni e lettini. Una azione azzardata, in ogni caso.

Dalle prime verifiche non risulterebbero le autorizzazioni da parte della Tutela del paesaggio e del Demanio. E comunque il materiale utilizzato è stato indicato come “incompatibile” per quell’area sottoposta a rigidi vincoli. La voce si è sparsa rapidamente, forse a causa della segnalazione di qualcuno che si è trovato di fronte il brutto spettacolo durante una passeggiata in spiaggia (perchè dalla strada non si vede) e ha segnalato il fatto. Ieri mattina sono intervenuti i carabinieri della stazione di Stintino e quelli della compagnia di Porto Torres che hanno apposto i sigilli a un tratto di litorale di circa 256 metri quadrati. Il rappresentante legale della società titolare della concessione, un imprenditore di Porto Torres di 43 anni, è stato denunciato all’autorità giudiziaria. Le indagini dei carabinieri proseguono per chiarire tutti gli aspetti della vicenda e accertare eventuali responsabilità anche di altre persone.

«Non sapevamo niente – ha detto ieri il sindaco di Stintino Antonio Diana – come amministrazione comunale abbiamo appreso la notizia dopo l’intervento dei carabinieri. Lunedì faremo le nostre verifiche con l’ufficio tecnico e valuteremo la situazione. Che certo è preoccupante».

Il sindaco ricorda che il Comune aveva effettuato un intervento diretto qualche tempo fa, sempre in quel tratto di spiaggia perchè un vecchio casotto in legno era stato interessato da interventi di recupero impiegando blocchetti e cemento. «Non si poteva fare, anche in quella occasione era scattato il provvedimento di sequestro da parte della procura della Repubblica. É banale dire che serve grande rispetto e maggiore attenzione. I nostri sforzi sono concentrati alla tutela della Pelosa, un bene straordinario sul quale stiamo investendo tanto con progetti mirati e attività finalizzate a ridurre le presenze. La filosofia deve essere questa».

Sull’episodio specifico, il sindaco attende di leggere gli atti dopo le indagini dei carabinieri: «Poi faremo i nostri passi». Mare cristallino, panorama mozzafiato, Stintino si muove lentamente e spera ancora di salvare la stagione: «Si può fare – conclude Diana – ci sono conferme per fine luglio e agosto, e si può allungare fino a ottobre. La gente è responsabile, e noi stiamo dando una mano agli operatori concedendo più suolo pubblico e cancellando la tassa per quest’anno. Ci proviamo con coraggio e tanta voglia di ricominciare».

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