La Nuova Sardegna

Sassari

Coronavirus: è il “giorno zero”

Coronavirus: è il “giorno zero”

Nessun paziente covid negli ospedali del Nord Sardegna, resta solo qualche caso nelle case di riposo

31 maggio 2020
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SASSARI. Il 30 maggio passerà alla storia come il “Il giorno zero” del coronavirus nelle strutture ospedaliere del Nord Sardegna, come l’hanno definito i vertici dell’Aou. Giorno che arriva due mesi e mezzo dopo l’esplosione della pandemia in città: in marzo si era registrato il primo decesso (una persona contagiata nel reparto di Cardiologia del Santissima Annunziata) e anche la chiusura del Policlinico. Da allora a Sassari si erano sempre registrati i numeri più alti nell’isola, ieri finalmente la tanto attesa comunicazione: si sono negativizzati infatti gli ultimi pazienti di Malattie infettive (dieci), dopo quelli di Terapia intensiva. Non si registrano nuovi ricoveri per coronavirus né, da diversi giorni, nuovi contagi. Sono inoltre in fase di dimissione, verso i reparti di Ittiri e Ozieri, gli ultimi pazienti ricoverati nel Policlinico Sassarese che cessa l'attività Covid per tornare a quella ordinaria.

«Possiamo dire che gli ospedali di Sassari e del Nord Sardegna sono oggi senza pazienti Covid. Inoltre non si registrano nuovi casi» commenta Marcello Acciaro, coordinatore dell'Unità di crisi locale del Nord Sardegna. Un dato confermato anche dal laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Aou di Sassari, diretto dal professor Salvatore Rubino, che già da quasi due settimane non registra casi di nuovi positivi nelle analisi dei tamponi naso-faringei. A oggi il laboratorio Aou ha fatto 23mila tamponi, con 400 test al giorno, mentre sono 4142 quelli fatti dall'Istituto zooprofilattico. Anche il Policlinico torna all'attività ordinaria: «Restano ancora alcuni casi sporadici, soprattutto nelle case di riposo del territorio – precisa Acciaro –, ai quali si aggiungono, in via di guarigione, quelli che si trovano a casa e che sono monitorati continuativamente dalle Usca dell'Ats Sardegna». «Questo è il risultato di un grande lavoro di tutti gli operatori sanitari delle diverse strutture ospedaliere – afferma il commissario straordinario dell'Aou di Sassari Giovanni Maria Soro – e della sinergia messa in campo da enti, aziende e organismi coinvolti nella gestione dell’emergenza». Ma la guardia deve restare alta perché «restiamo un popolo di suscettibili e potrebbe bastare poco per una ripresa. Dobbiamo continuare a usare le giuste precauzioni, il gel, le mascherine e le distanza», commenta il direttore di Malattie infettive Sergio Babudieri.

L'Aou, in vista delle riaperture, ha anche alzato le misure di protezione. Per contenere il rischio di nuove infezioni, infatti, ha scritto una lettera alle imprese che svolgono appalti all'interno delle proprie strutture per informare che sarà necessario presentare un documento che certifichi la negatività dei lavoratori impiegati. Inoltre, per evitare l'interruzione di attività di manutenzione negli ospedali, l'Aou ha dato la propria disponibilità a effettuare i tamponi ai dipendenti delle aziende appaltatrici. «Una misura cautelativa – aggiunge il commissario Soro – per garantire sicurezza nelle strutture anche per coloro che vi accedono in modo continuativo per lavoro e per un periodo di tempo più o meno limitato». È di ieri, intanto, la deliberazione della direzione generale che riguarda l'integrazione al protocollo di sorveglianza sanitaria con il quale sono state previste nuove strategie per il controllo dell'infezione da Covid nelle strutture Aou. In pieno accordo con le disposizioni del ministero della Salute, adesso sarà fatto il test molecolare con tampone agli operatori a rischio più rilevante o emergente. A questa tipologia si affiancherà il test sierologico Sars-CoV-2 per la ricerca di anticorpi IgG e IgM.



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