La Nuova Sardegna

Sassari

Uil: «In ginocchio le aziende di trasporti Silenzio dalla Regione»

Uil: «In ginocchio le aziende di trasporti Silenzio dalla Regione»

SASSARI. La fase due del comparto trasporti si preannuncia molto in salita. A suonare l’allarme è il sindacato Uilt, che chiede si rivolge all’assessorato regionale chiedendo immediati provvedimenti....

31 maggio 2020
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SASSARI. La fase due del comparto trasporti si preannuncia molto in salita. A suonare l’allarme è il sindacato Uilt, che chiede si rivolge all’assessorato regionale chiedendo immediati provvedimenti. «Mentre lentamente si torna alla normalità, fra la riapertura delle attività commerciali e quella di diversi uffici amministrativi e di servizio, ancora una volta è purtroppo doveroso segnalare il grave ritardo dell'assessorato regionale dei Trasporti nel disporre un adeguato ripristino dei servizi di trasporto pubblico che possa essere ri-strutturato in maniera da rispondere in modo efficace alle mutate condizioni dell'emergenza e del post lockdown». Antonio Sias, segretario della UilTrasporti focalizza la situazione attuale: «Le aziende di settore sono sempre più in difficoltà e costrette ad un massiccio utilizzo degli ammortizzatori sociali, con grave danno economico per i lavoratori. Aziende che nel frattempo si sfiancano nel predisporre servizi supplementari utili al far rispettare le regole di accesso ai mezzi a tutela della sicurezza di dipendenti e utenti. Tutto questo mentre i proventi derivanti dalla bigliettazione sono crollati e tutti i dati e i monitoraggi effettuati rivelano un aumento della domanda di trasporto collettivo. Situazione paradossale e già complessa in partenza, aggravata ulteriormente dall'assordante silenzio dei responsabili regionali». La situazione è grave, e merita attenzione: «In tutto ciò si segnalano aeroporti chiusi come Olbia ed Alghero, porti e attività marittime ridotte al minimo, un trasporto pubblico che in attesa di risposte e soprattutto di provvedimenti politici a riguardo naviga a vista continuando a segnare sul tabellino numeri negativi di cui si dovrà inevitabilmente tener conto a partire dal prossimo bilancio. Dati e conseguentemente perdite per cui non vorremmo, domani, pagasse le spese il personale». Altra nota dolente evidenziata da Sias «riguarda l'inerzia e il silenzio delle amministrazioni locali, azionisti di maggioranza e talvolta unici delle aziende di trasporto. Sarebbe il caso che proprio loro facessero sentire la loro voce a tutela dei loro interessi ma, ancor più, a garanzia della comunità che amministrano e delle attività produttive e dei servizi che vengono erogati».

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