La Nuova Sardegna

Sassari

Sigilli al Gabbiano, il Grig: revocate concessione

Sigilli al Gabbiano, il Grig: revocate concessione

Continuano le indagini sul ripascimento vietato. Il Comune sta valutando eventuali danni alle dune

02 giugno 2020
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SASSARI. È ancora sotto sequestro l'area di 256 metri quadri della spiaggia Il Gabbiano, la parte iniziale della Pelosa, in concessione ad uno stabilimento balneare dallo stesso nome a cui sono stati posti i sigilli lo scorso 24 maggio dai carabinieri della Stazione di Stintino in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Porto Torres. Il titolare dello stabilimento, un imprenditore di 43 anni di Porto Torres che dovrà rispondere dei reati di modifica dello stato dei luoghi sottoposti a tutela e deturpamento di bellezze naturali, secondo gli accertamenti dei militari dell'Arma, avrebbe usato sabbia di cava per ampliare il tratto della Pelosa. Un ripascimento non autorizzato né dal Comune, né dalla Tutela del paesaggio e neppure dall'ufficio del Demanio. A scoprire le tracce lasciate dai mezzi pesanti per ampliare la concessione, gli stessi carabinieri durante l'attività di perlustrazione del litorale.

I sigilli serviranno per cristallizzare la situazione in attesa che l'autorità giudiziaria dia il via libera agli esami biochimici della sabbia trasportata sull'arenile. Prima del lockdown il Comune di Stintino aveva denunciato il 43enne per aver trasformato un chiosco in legno in una struttura fissa, poggiata sul cemento, senza l'autorizzazione del Demanio. E proprio il Comune, nei giorni successivi, aveva provveduto a un sopralluogo per valutare eventuali danni alle dune, e predisporre interventi di ripristino. Preparandosi, in caso di dolo accertato, a avviare l’iter per la decadenza della concessione.

Decadenza che ora chiedono anche gli ecologisti del Grig. Una domanda formale è stata presentata dall'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico (Grig) in seguito al sequestro preventivo da parte della stazione dei carabinieri di Stintino legato a lavori «di ripascimento con sabbia di ignota provenienza e accertata incompatibilità senza alcuna autorizzazione», questa l'accusa. «Oltre agli aspetti penali e amministrativi, che per legge dovranno portare al ripristino ambientale, in caso di violazioni di legge è prevista la decadenza della concessione in base all'accertamento delle condizioni di legge, secondo giurisprudenza costante», spiega il Grig. Della richiesta al Comune sono stati informati anche la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari, la Capitaneria di Porto Torres e la stazione di Stintino dei carabinieri.

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