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Villanova, l’aula è vuota nuovo sgarbo del sindaco

Villanova, l’aula è vuota nuovo sgarbo del sindaco

La maggioranza fa mancare il numero legale: annullato il consiglio comunale La minoranza aveva chiesto la convocazione per la prima volta il 20 marzo

05 giugno 2020
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VILLANOVA MONTELEONE. Riuscire a fare una seduta del consiglio comunale resta un miraggio a Villanova Monteleone. La convocazione dell’assemblea (attraverso una mozione che aveva come argomento le misure economiche contro la crisi) era stata sollecitata dai consiglieri di opposizione del gruppo “Per Villanova” per la prima volta il 20 marzo ed era stata alla fine disposta per il primo giugno a seguito di una nota dell’assessorato regionale agli Enti Locali. Il sindaco Quirico Meloni infatti non aveva risposto alla minoranza, che per far valere le proprie ragioni si era rivolta al prefetto e al direttore generale degli enti locali.

L’assessorato aveva così scritto al sindaco, intimando di convocare l’assemblea entro venti giorni, ma la data del primo giugno di fatto è risultata fittizia perché la maggioranza ha fatto mancare il numero legale, rendendo così impossibile lo svolgimento dei lavori. Un comportamento che i componenti del gruppo “Per Villanova”, Bastianino Monti, Cosetta Sanna, Salvatore Niolu e Vincenzo Ligios, hanno stigmatizzato con una nota scritta nella quale esprimono «sconcerto e profondo rammarico per la clamorosa decisione del sindaco, della giunta e della maggioranza di far saltare il consiglio comunale in programma per lunedì scorso e durante il quale si sarebbe dovuta discutere la nostra mozione in ordine alle iniziative urgenti per l’emergenza coronavirus». «Una decisione ancora più grave da parte della maggioranza se si considera che la convocazione era stata fissata anche a seguito dell’intervento della direzione generale dell’assessorato regionale degli Enti locali e precisamente con due note, la prima del 22 aprile 2020 e la seconda del 26 maggio 2020. Quest’ultima comunicazione era stata chiara e perentoria, in quanto ribadiva che la richiesta fatta il 20 marzo sarebbe già dovuta essere accolta in base alla legge 267/2000. Vogliamo, inoltre, ricordare al sindaco che non rappresenta solo i suoi elettori, ma l’intera comunità di Villanova Monteleone, e che l’unica intenzione della minoranza era quella di dare risposte e aiuti concreti ai propri concittadini, in particolar modo ai titolari di impresa e alle fasce più deboli della popolazione».

Nel dettaglio, i consiglieri dell’opposizione avevano chiesto «di sospendere sin da subito i pagamenti dei tributi, delle tasse e delle imposte locali e stabilire per le stesse, congrui bonus e riduzioni al fine di sostenere le famiglie e le attività dell’allevamento, dell’artigianato, del commercio, del turismo, dell’edilizia e dei servizi in genere che attualmente versano in una situazione sempre più grave di difficoltà finanziaria dovuta ai drastici cali di incassi e di fatturato».

Il gruppo “Per Villanova” comunque non si arrende: «Non ci resta chiedere che il prossimo consiglio comunale venga convocato con urgenza per decidere e discutere sulla piena applicazione di alcuni articoli del decreto legge del 19 maggio e precisamente delle esenzioni dall’Imu per il settore turistico e del sostegno alle imprese di pubblico esercizio con l’esenzione del pagamento Tosap-Cosap e sull’abbattimento della Tari».

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