La Nuova Sardegna

Sassari

Vasca da bagno “storica” nelle acque del Parco

Vasca da bagno “storica” nelle acque del Parco

Sommozzatori al lavoro per pulire i fondali dell’Asinara nella Giornata mondiale degli oceani

09 giugno 2020
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PORTO TORRES. Nella Giornata mondiale degli oceani i sommozzatori turritani sono entrati ieri mattina in azione per liberare i fondali delle acque del golfo dell’Asinara dai rifiuti abbandonati dalle imbarcazioni e dalle persone. Proprio sull’isola parco si sono effettuate delle attività di recupero sia nel porticciolo di Cala d’Oliva sia in località punta Cannapilu. I diving hanno ripescato alcuni vecchi copertoni e una vasca da bagno “storica”, mentre un altro gruppo di subacquei ha recuperato alcune nasse abbandonate. Tutti rifiuti speciali abbandonati nel mare del golfo, che vanno ad inquinare un tratto di costa tra i più ammirati dell’intera Sardegna. La giornata organizzata dall’Ente Parco e dal progetto Clean Sea Life ha avuto comunque una grande partecipazione di subacquei che aderiscono all’associazione diving dell’Area Marina Protetta dell’Asinara con i relativi responsabili dei centri di immersione. Il Roccaruja diving center di Giuseppe Dettori, il Diving Cala d’Oliva di Alessandro Masala, lo Stintino Diving Club di Nicole Auzzas e il Sea projet Castelsardo di Romano Ieran. Insieme alla Capitaneria di porto con l’equipaggio al completo e al personale dell’Area marina protetta dell’isola dell’Asinara. Clean Sea Life è un progetto europeo di sensibilizzazione che ha come capofila il Parco nazionale dell’Asinara, mirato alla raccolta dei rifiuti marini con il coinvolgimento degli amanti del mare. Nell’operazione denominata “Spazzamare” erano presenti anche altre regioni italiane (Liguria, Lazio, Campania, Calabria, Puglia, Marche, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sicilia), facendo registrare i numeri della più grande task force subacquea che ha permesso di liberare i fondali dai rifiuti.

Clean Sea Life sta collaborando con le istituzioni locali e nazionali per introdurre normative per limitare l’immissione di rifiuti in mare: il progetto ha contribuito al bando delle microplastiche nei cosmetici in Italia e per questo motivo è stato citato dal ministero dell’Ambiente - quale Best Practice nel “G7 Plastics Workshop in the context of 2030 Agenda implementation and towards G7 collaborative activities” - perché valorizza e promuove un approccio preventivo alla gestione delle microplastiche. (g.m.)

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