La Nuova Sardegna

Sassari

Sennori, tensione in aula «Finanziamento illecito»

di Salvatore Santoni
Sennori, tensione in aula «Finanziamento illecito»

La minoranza contesta il contributo concesso dalla giunta a una associazione Canu: «La Inschibboleth non ha i requisiti». Il sindaco: «Qui solo gente onesta»

11 giugno 2020
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SENNORI. Tensione in consiglio comunale di Sennori. Nella seduta pomeridiana di lunedì la minoranza è arrivata in decisa a lanciare un anatema contro l’amministrazione comunale e l’associazione culturale Inschibboleth, accusati dal consigliere Antonio Canu «di aver commesso illeciti e falsi». Al centro della querelle i 5mila euro, la vicenda del contributo erogato dal Comune per realizzare opere di street art in paese da usare come distanziatori sociali. Tutto è nato nelle scorse settimane con un turbinio di post e commenti sui social. Il polverone si è alzato sopra la campagna di sensibilizzazione, per aiutare i cittadini nei comportamenti da tenere durante la riapertura delle attività commerciali, presentata da Inschibboleth e approvata dalla giunta comunale. Si tratta di una serie di affissioni dei manifesti degli scatti delle centenarie sennoresi e di alcuni interventi di street art sociale. Ad accendere la miccia sul tema è stata la consigliera comunale del M5s, Monica Del Vigo, che insieme ad altre persone ha girato uno sketch in stile cinema muto per sbeffeggiare l’iniziativa lanciata dal Comune. A quel punto sul progetto si sono accesi i riflettori di mezzo paese e si sono calamitate anche le attenzioni dei consiglieri degli altri gruppi. J’accuse. I consiglieri Antonio Canu e Francesca Nonna hanno presentato un’interrogazione per chiedere conto di alcuni passaggi poco chiari. In sintesi, i consiglieri sostengono che l’associazione Inschibboleth non aveva i documenti in regola per ricevere i fondi comunali. «Il contributo di 5mila euro non doveva essere dato – ha detto Canu in aula – da un’analisi emergono infatti diverse irregolarità. L’associazione iscritta all’albo non ha né statuto né atto costitutivo. È stato commesso un falso, a quell’associazione sono stati abbinati i documenti di un’altra. Che cosa avete fatto per controllare tutto questo?». Di qui la richiesta dei consiglieri al sindaco di andare a recuperare i 7mila euro erogati (c’erano stati altri 2mila in precedenza), a loro dire, illegittimamente. «Sono una persona onesta – ha tuonato Nicola Sassu contro Canu –. I falsi in questa amministrazione non si fanno e non si accettano. Denuncia se hai ragione. Se gli hai gli attributi denuncia altrimenti non fare fuffa qua». Il clima si infiamma: Canu si sovrappone al sindaco e il presidente Salvatore Piredda scuote la campanella nel tentativo di riportare l’ordine in aula. «Stiamo parlando di un’iniziativa apprezzata in tutta Italia – ha ripreso il sindaco mentre Canu urlava fuori campo –. Non penso che l’associazione abbia truffato il Comune protocollando carte false – ha aggiunto il sindaco –. Lei denunci, e se siamo stati truffati io sarò con lei».

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