La Nuova Sardegna

Sassari

LA LETTERA 

«Platamona non merita rifiuti e abbandono»

«Platamona non merita rifiuti e abbandono»

SASSARI. Dopo quattro mesi di forzata clausura dovuta all’emergenza sanitaria, ho sentito l’assoluta necessità di muovermi. Doppia necessità dunque: mettersi in movimento e sapere in quale direzione...

06 luglio 2020
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SASSARI. Dopo quattro mesi di forzata clausura dovuta all’emergenza sanitaria, ho sentito l’assoluta necessità di muovermi. Doppia necessità dunque: mettersi in movimento e sapere in quale direzione andare. Allo splendido mare della Baronia, troppo lungo il viaggio per la mia età, ho preferito fare una passeggiata salutare nei dintorni della città, certo che avrei trovato parimenti benessere materiale e morale anche sulla costa della Romangia.

Natura splendida e mare bello, che pretendere di più, ma con qualche criticità che riassumo in appresso. Da visitatore ho notato con disappunto che al secondo pettine, a ridosso della spiaggia, dove una volta c’era il lido della Polizia adesso, tra le dune e gli arbusti di ginepro, c’è un degrado inconciliabile con la bellezza del mare: spazzatura, bottiglie e buste di plastica, stracci, qualche vecchio indumento e residui di escrementi umani.

Proseguendo la promenade sono arrivato al sesto pettine dove ho notato che è stato reso più funzionale l’accesso al mare e la strada protetta dalla sabbia con staccionate di legno, molto bene. Penalizzante però la riduzione degli stalli per la sosta delle auto anche sulla strada provinciale per fare posto alla pista ciclabile. Decisione opinabile per la maggior parte delle persone che non apprezzano siffatta iniziativa da parte del Comune di Sorso. Sul lato sinistro della rotonda sul mare è ancora presente in bella mostra un vecchio, fatiscente e squallido chiosco fuori uso che agli occhi dei visitatori è semplicemente di cattivo gusto. Osservandolo da vicino si vede che il tetto è di eternit, che la veranda è pericolante e con i vetri rotti, intorno al chiosco c’è una congerie di ferro arrugginito, lastre di guaina catramata e altre cose che danno un senso di totale abbandono e di pericolo, anche perché sono materiali considerati fortemente nocivi per la salute pubblica. È evidente che il sito è diventato luogo di bagordi e non è ammissibile che il Comune di Sorso, al cospetto di tante belle opere realizzate, non provveda a fare demolire quella bruttura al fine di evitare spiacevoli conseguenze alla incolumità e alla salute delle persone, e ridare a quel sito il giusto decoro che merita.

Fausto Girardi



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