La Nuova Sardegna

Sassari

Casa Serena, nuove regole: meno ospiti e più sicurezza

di Giovanni Bua
Casa Serena, nuove regole: meno ospiti e più sicurezza

Campus mantiene le promesse e “straccia” il vecchio capitolato d’appalto Il prossimo gestore dovrà occuparsi di assistenza, pasti, pulizia e sanificazioni

14 luglio 2020
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SASSARI. Un nuovo capitolato d’appalto per Casa Serena che modifichi dalle fondamenta il sistema di assistenza all’interno della casa di riposo comunale, epicentro insieme alla Rsa San Nicola e all’ospedale Santissima Annunziata dell’epidemia di Covid che ha messo in ginocchio la città. Centinaia di casi, decine di morti, che hanno fatto tremare Sassari. «Una situazione che non si dovrà mai più ripetere», aveva tuonato il sindaco Nanni Campus nel pieno dell’emergenza, mentre i medici militari assicuravano l’assistenza negata da un sistema che semplicemente non la prevedeva. «Un modello che andrà rivisto completamente. Perché il Covid ha dimostrato che è insostenibile, e irrazionale».

E così è stato. Con una delibera di giunta, datata 10 luglio, che cambia completamente le carte in tavola. Iniziando, come primo atto, a congelare i nuovi accessi alla struttura di via Pasubio. E a rimettere mano all’appalto, stracciando il capitolato «strutturato prima dell'emergenza sanitaria – recita la delibera – e che non risulta più adeguato alle nuove esigenze createsi in seguito all’emergenza Covid». Il contratto originario, di tre anni più due, era scaduto nel settembre 2019, ma per poter portare avanti i lavori della Commissione di gara (prima rallentati e poi sospesi a causa dall'emergenza) era stato prorogato con la ditta Coopas fino al 31 luglio. Ora la delibera dispone una ulteriore proroga, che permetta di studiare «la previsione di un nuovo affidamento del servizio di assistenza agli ospiti dell’istituto per un anno (eventualmente ripetibile per un altro anno), strutturando un nuovo capitolato che risponda maggiormente alle esigenze createsi».

In particolare il nuovo appalto dovrà prevedere «l’esecuzione dei servizi programmati in funzione della massima sicurezza, per gli ospiti e per gli operatori, rispetto ai rischi connessi alla pandemia tuttora in corso», e ancora «la previsione di misure specifiche idonee a garantire la massima prevenzione dai rischi di contagio nell’ambito della struttura (costante sanificazione e continua igienizzazione dei locali, utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, controllo e disciplina degli accessi alla struttura secondo le linee guida del comparto)». E infine «una gestione ispirata al concetto di global service fondata sulla individuazione di un solo interlocutore operativo per l’espletamento dei servizi all’utenza: assistenza, cura della persona,confezionamento e somministrazione pasti, pulizia, sanificazione e igienizzazione degli ambienti anche nella prospettiva di favorire la semplificazione delle esigenze di monitoraggio e controllo sulla correttezza degli adempimenti contrattuali». Oltre che valutare le ricadute che potrebbero determinarsi su costi e ricavi del servizio in conseguenza di una più o meno significativa riduzione del numero di ospiti stabilmente accoglibili dalla struttura, e proporre, di concerto col Servizio finanziario, le eventuali misure da adottare per preservare il mantenimento degli equilibri di bilancio e, più in generale, la sostenibilità economico-finanziaria che anche una organica revisione del perimetro gestionale del servizio offerto deve comunque garantire.

Meno ospiti, più servizi e controlli, un unico responsabile. E un equilibrio tutto da trovare, che però va cercato per impedire che l’incubo si ripeta.



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