La Nuova Sardegna

Sassari

La parrocchia di San Francesco ha il suo organo

La parrocchia di San Francesco ha il suo organo

Ozieri, grazie ai fondi della Cei è stato restaurato un pregiato strumento degli anni Cinquanta

15 luglio 2020
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OZIERI. Un altro importante intervento di recupero di beni culturali nella diocesi di Ozieri, dove da circa un mese è in funzione un antico organo, accuratamente restaurato, nella cantoria della parrocchia cittadina di San Francesco. Lo strumento, un pregiato organo costruito nei primi anni ’50 dalla ditta Giustozzi di Foligno e rimesso in funzione dall’esperto restauratore Michele Virdis di Bono, è stato recuperato e installato con la supervisione della Soprintendenza provinciale ai Beni Culturali e grazie a un finanziamento di 40mila euro della Cei, tramite i fondi dell’8x1000 per i restauri, e un contributo dei parrocchiani.

Il “debutto” è avvenuto durante la cerimonia di benedizione impartita dal vescovo monsignor Corrado Melis nella giornata del Corpus Domini mentre l’inaugurazione ufficiale, con un concerto, è prevista per l’autunno, o comunque per quando le norme di distanziamento che limitano gli accessi in chiesa saranno almeno affievolite.

«Riportare un organo nella parrocchia di San Francesco era un sogno da tanti anni – spiega il parroco don Roberto Arcadu – e ora finalmente siamo riusciti a realizzarlo grazie a un apposito fondo dell’8x1000 e alla generosità dei parrocchiani, che ringrazio. Un organo era presente in parrocchia tanti anni fa, quando la chiesa era curata dai frati, e allora, come farà adesso, accompagnava il canto e la preghiera aggiungendo intensità alla liturgia e alla meditazione».

Un ritorno all’antico ma con un strumento tutto sommato moderno – pur con i suoi settanta anni di storia che ne fanno un bene meritevole di tutela – e di gran pregio, «con circa 900 canne realizzate in stagno, piombo e zinco – spiega il restauratore – e le canne che alimentano la pedaliera in abete rosso; sedici registi sonori, dodici reali e quattro ottenuti per derivazione o per prolungamento; e trasmissione elettropneumatica, due tastiere da 61 tasti ciascuna e 32 pedali».

Soddisfazione per la conclusione del progetto (la cui realizzazione ha richiesto circa due anni) è stata espressa dal vescovo Corrado Melis e dal direttore dell’ufficio Beni Culturali della Diocesi di Ozieri, don Gianfranco Pala, che ha annunciato anche l’imminente restauro, sempre con fondi dell’8x1000 per i beni culturali, di un altro organo: uno strumento risalente al 1881 che è attualmente allocato nella chiesa del Rosario.

Barbara Mastino

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