La Nuova Sardegna

Sassari

Traffico di droga, confermati gli arresti

Traffico di droga, confermati gli arresti

La banda di nigeriani insediata al centro storico: primo giro di interrogatori

15 luglio 2020
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SASSARI. Primo giro di interrogatori ieri per gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta sul narcotraffico gestito da una organizzazione di nigeriani con base nel centro storico di Sassari. Davanti al giudice delle indagini preliminari Giancosimo Mura e al pm Giovanni Porcheddu sono comparse le persone arrestate dai carabinieri del Nucleo investigativo di Sassari e difese dagli avvocati Elisabetta Sotgia, Francesco Sasso, Pietro Carzedda, Manuela Perga e Luca Corbellini, Carlo Pinna Parpaglia, Cristina Cherchi, Ignazia Maria Antonella Spanu e Paolo Spano.

A conclusione degli interrogatori, il gip ha confermato tutte le misure cautelari (tranne in un caso: a una delle donne arrestate è stata concessa la detenzione domiciliare in quanto ha un bambino piccolo).

Gli interrogatori proseguiranno nella giornata di oggi con il secondo giro, con gli indagati assistiti dagli avvocati di fiducia Giorgio Canetto, Giuseppe Onorato, Attilio Pinna, Elisabetta Sotgia, Daniela Caronia, Carlo Pinna Parpaglia e Sabrina Mura. Per consentire il regolare svolgimento degli interrogatori sono stati nominati gli interpreti.

Il blitz dei carabinieri era scattato venerdì all’alba con un imponente spiegamento di uomini e mezzi. Azione operativa concentrata nel centro storico di Sassari dove - secondo gli investigatori - era attiva una banda strutturata, con sentinelle agli incroci e nei vicoli. Un livello organizzativo elevato, capace di muovere quantitativi importanti di eroina e cocaina (fino a 10 chili al mese). Attività cominciata con la droga spedita con pacchi postali dalla Malesia e dall’Olanda, poi con l’inserimento degli “ovulatori”. Un traffico che non si era mai fermato, neppure dopo i primi sequestri e alcuni arresti. Nell’organizzazione anche due sassaresi, un uomo e una donna, con il ruolo di “spacciatori di quartiere”. Gli indagati sono 39.

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