La Nuova Sardegna

Sassari

La Caritas con le famiglie: pc e tablet ai più bisognosi

di Barbara Mastino
La Caritas con le famiglie: pc e tablet ai più bisognosi

Ozieri, sostegno agli studenti nella didattica a distanza durante il lockdown I volontari: con l’aiuto dei docenti sono state individuate le situazioni di disagio

20 luglio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Un esempio della crisi che può diventare un’opportunità è stato dato a Ozieri dall’impegno della Caritas per sostenere le famiglie nella didattica a distanza, che oltre a essere stato importante per il suo obiettivo ha anche consentito di instaurare un dialogo positivo con gli insegnanti e, attraverso loro, con le famiglie.

La Caritas, in sinergia con il Comune di Ozieri e grazie a una campagna pubblicitaria combinata promossa su vari canali social, durante il lockdown ha infatti raccolto otto pc portatili, e cinque di essi, quelli idonei all’utilizzo della piattaforma Dad, sono stati consegnati ad altrettante famiglie, insieme a due tablet acquistati e forniti in comodato d’uso. I beneficiari sono stati individuati grazie alle segnalazioni degli insegnanti, la cui collaborazione è stata importantissima e che, come spiegano gli operatori della Caritas, «per la loro esperienza con le famiglie si sono rivelati in alcuni casi degli anelli di congiunzione imprescindibili, specie in condizioni di disagio economico-educativo. Un ruolo, quello dei docenti, che ha permesso di comprendere più intimamente le problematiche, anche collaterali, relative alle famiglie degli alunni, seppur schermate dai limiti di una didattica che non agiva più in presenza: problemi economici, perdita del lavoro (spesso sommerso), situazioni conflittuali tra genitori separati, acuite dal distanziamento sociale tra genitori e figli, scarsa partecipazione al processo di apprendimento dei bambini».

La campagna benefica ha avuto anche un ulteriore risvolto sociale: ha permesso di individuare situazioni di disparità tra gli studenti, emerse in quel difficile periodo ma preesistenti, per affrontare le quali sarà indispensabile anche in futuro una collaborazione tra la Caritas e gli insegnanti. La auspica per esempio Maria Antonietta Canu, professoressa ozierese che insegna nella sede di Monti-Telti e volontaria della Caritas diocesana. «La scuola ha un ruolo fondamentale – dice – nella rilevazione di bisogni latenti, non solo riguardo alle povertà materiali ma anche educative: come la preoccupante “analfabetizzazione informatica” che coinvolge inaspettatamente molti nativi digitali, abili fruitori dei social network ma non dei più comuni programmi di scrittura. Sulla percezione delle situazioni familiari la Dad non fornisce un quadro reale da dietro una telecamera, sebbene dei disagi importanti sarebbero comunque riscontrabili qualora ci fossero. Penso comunque che tali modalità d’insegnamento non siano del tutto deplorevoli, alcuni aspetti potrebbero essere valorizzati e costituire parte integrante dei futuri processi formativi per alunni e insegnanti».

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative