La Nuova Sardegna

Sassari

Abusi su nipote 12enne, arrestato

di Nadia Cossu
Abusi su nipote 12enne, arrestato

Un bancario di 65 anni finisce ai domiciliari. La ragazza svela il proprio calvario in un compito in classe

21 luglio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Un compito in classe “provvidenziale”. La penna impugnata da una studentessa sassarese di 17 anni scorre senza indugi sul foglio di carta. Scrive a lungo, china sul banco, in mezzo ai compagni di classe, in quell’aula che improvvisamente diventa il luogo della liberazione.

È così che l’insegnante di un istituto superiore cittadino, poco prima del lockdown, viene a sapere del calvario vissuto da una delle sue alunne. Dettagli raccapriccianti di una violenza sessuale che la ragazza avrebbe subìto da parte di un familiare e che ha svelato attraverso un tema assegnato alla classe in occasione della giornata dedicata alla violenza contro le donne.

L’elaborato finisce dritto sulla scrivania del sostituto procuratore Maria Paola Asara e la squadra mobile della questura di Sassari, a conclusione delle indagini, arresta lo zio della ragazza (oggi 17enne), un bancario di 65 anni che ora si trova ai domiciliari. Accusato di un reato pesantissimo: violenza sessuale aggravata «dall’aver commesso il fatto in più occasioni quando la persona offesa non aveva compiuto 14 anni».

Quando i genitori della giovane vengono convocati dagli inquirenti e ascoltano quella orribile storia di cui sarebbe rimasta vittima la loro figlia – che all’epoca dei presunti abusi aveva appena 12 anni – sono increduli, tra choc, rabbia, amarezza. Si rivolgono all’avvocato Silvia Ferraris, è lei che ascolta la ragazza, che raccoglie il suo lungo e lucido sfogo, che vede le sue lacrime. Mentre gli avvocati Antonio Pietro Sanna e Stefano Porcu si occupano di tutelare il padre e la madre. Le molestie sarebbero cominciate prima dell’estate del 2015 quando l’uomo avrebbe portato la dodicenne e suo fratellino in una casa di campagna semi abbandonata. Non era insolito che i bambini uscissero con lui, un uomo che per quella famiglia era un punto di riferimento. Aiutava la coppia, dava loro una mano quando era necessario.

Ma in quella campagna avrebbe commesso il suo primo errore. Lo ricorda la Procura nella richiesta di incidente probatorio quando sottolinea che l’indagato «dopo aver fatto entrare la bambina nella casa e aver chiuso la porta d’ingresso, l’afferrava per i fianchi con le mani, avvicinava il suo viso e le chiedeva più volte di darle un bacio». La ragazzina precipita in uno stato di confusione totale e da quel giorno inizia a stare male.

Anche perché le frequentazioni dell’allora 60enne a casa dei genitori della dodicenne continuano. È estate, vanno tutti in spiaggia, e mentre la ragazzina è in acqua – così racconterà lei – lo zio l’avrebbe palpeggiata in diverse parti del corpo «smettendo solo all’arrivo del fratello». E ancora racconta di un altro episodio, sempre al mare, quando l’uomo avrebbe cercato «di baciarla strusciandosi con il proprio corpo al suo – scrive il pm – nonostante il diniego di lei; successivamente la seguiva in acqua, prendendole la mano e facendole toccare le parti intime di lui». Molestie che purtroppo sarebbero poi sfociate nella violenza sessuale “completa”. La diciassettenne ha infatti raccontato che dopo quell’estate, in un pomeriggio di pioggia, il bancario avrebbe portato la ragazzina in auto nell’agro di Sassari con un pretesto. L’avrebbe spogliata con la forza e nei sedili posteriori della macchina l’avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale. Un trauma che per anni la ragazzina si è portata dentro, un disagio talmente forte che una volta si è anche fatta del male, forse nel tentativo di attirare l’attenzione e liberarsi di quel peso. Poi è arrivato il giorno dedicato alle “scarpette rosse”, celebrato a Sassari e ovunque in Italia. È stata la sua occasione. L’inizio di una coraggiosa rinascita.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Ambiente a rischio

Avvistata una scia gialla, sulle Bocche l’incubo inquinamento

di Marco Bittau
Le nostre iniziative