Sequestrati borse e smartphone falsi
La guardia di finanza ha denunciato un senegalese e un turista campano
25 luglio 2020
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SASSARI. Sono finiti anche otto smartphone contraffatti di alta gamma e dei più noti brand del settore nelle maglie della guardia di finanza durante i controlli intensificati in questo periodo di maggiore afflusso di turisti.
Il comando provinciale di Sassari negli ultimi giorni sta presidiando spiagge e luoghi dove i venditori abusivi possono trovare il maggior numero di acquirenti. Le fiamme gialle stanno cercando di intercettare a monte l’approvvigionamento della merce contraffatta in arrivo nell’isola.
Proprio in questo contesto, negli ultimi due giorni sono stati portati a termine più interventi da parte del Gruppo di Olbia, della Compagnia di Sassari e della Tenenza di Porto Torres.
I militari di Porto Torres hanno controllato un cittadino senegalese che trasportava sulle spalle un voluminoso pacco, risultato poi contenere 150 articoli di pelletteria, tra borse e cinture, contraffatti e recanti i marchi di prestigiose case di moda internazionali probabilmente destinati alla vendita nelle spiagge della Costa Smeralda che l’uomo si apprestava a raggiungere.
I militari del gruppo di Olbia e della compagnia di Sassari hanno invece sequestrato in collaborazione otto smartphone contraffatti di alta gamma e dei più noti brand del settore.
In particolare, nel corso di un controllo è stata fermata un’auto condotta da un giovane di origini campane che deteneva due smartphone ancora confezionati unitamente a numerosi scontrini fiscali di un noto gruppo della grande distribuzione di articoli hi-tech. Insospettiti dalla circostanza, i finanzieri hanno approfondito il controllo rilevando discordanze tra codici Imei, incongruenze negli scontrini fiscali e che i telefoni erano stati spediti in Sardegna in diverse filiali di uno spedizioniere.
I riscontri presso le filiali di Sassari ed Olbia dello spedizioniere hanno permesso di sequestrare gli ulteriori sei smartphone, contraffatti e verosimilmente pronti per la vendita a ignari turisti delle coste del nord Sardegna.
Gli interventi hanno portato alla denuncia dei due soggetti per ricettazione e per il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. È in corso un’attività investigativa ad ampio raggio condotta anche grazie agli input dei reparti speciali del corpo, con la finalità di individuare ulteriori fattispecie di traffici illeciti e contrastare la vendita abusiva di merce contraffatta, a tutela dei contribuenti che operano nella legalità in questo periodo di rilancio dell’economia del Paese.
Il comando provinciale di Sassari negli ultimi giorni sta presidiando spiagge e luoghi dove i venditori abusivi possono trovare il maggior numero di acquirenti. Le fiamme gialle stanno cercando di intercettare a monte l’approvvigionamento della merce contraffatta in arrivo nell’isola.
Proprio in questo contesto, negli ultimi due giorni sono stati portati a termine più interventi da parte del Gruppo di Olbia, della Compagnia di Sassari e della Tenenza di Porto Torres.
I militari di Porto Torres hanno controllato un cittadino senegalese che trasportava sulle spalle un voluminoso pacco, risultato poi contenere 150 articoli di pelletteria, tra borse e cinture, contraffatti e recanti i marchi di prestigiose case di moda internazionali probabilmente destinati alla vendita nelle spiagge della Costa Smeralda che l’uomo si apprestava a raggiungere.
I militari del gruppo di Olbia e della compagnia di Sassari hanno invece sequestrato in collaborazione otto smartphone contraffatti di alta gamma e dei più noti brand del settore.
In particolare, nel corso di un controllo è stata fermata un’auto condotta da un giovane di origini campane che deteneva due smartphone ancora confezionati unitamente a numerosi scontrini fiscali di un noto gruppo della grande distribuzione di articoli hi-tech. Insospettiti dalla circostanza, i finanzieri hanno approfondito il controllo rilevando discordanze tra codici Imei, incongruenze negli scontrini fiscali e che i telefoni erano stati spediti in Sardegna in diverse filiali di uno spedizioniere.
I riscontri presso le filiali di Sassari ed Olbia dello spedizioniere hanno permesso di sequestrare gli ulteriori sei smartphone, contraffatti e verosimilmente pronti per la vendita a ignari turisti delle coste del nord Sardegna.
Gli interventi hanno portato alla denuncia dei due soggetti per ricettazione e per il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. È in corso un’attività investigativa ad ampio raggio condotta anche grazie agli input dei reparti speciali del corpo, con la finalità di individuare ulteriori fattispecie di traffici illeciti e contrastare la vendita abusiva di merce contraffatta, a tutela dei contribuenti che operano nella legalità in questo periodo di rilancio dell’economia del Paese.