La Nuova Sardegna

Sassari

Accoltellano un trans per lo smartphone

di Luca Fiori
Accoltellano un trans per lo smartphone

Uno degli aggressori è finito in carcere con l’accusa di rapina. Il complice e la vittima sono stati accompagnati all’ospedale

26 luglio 2020
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SASSARI. Hanno finto di concordare una prestazione con un transessuale colombiano, ma quando si sono appartati in un angolo buio tra Predda Niedda e via Caniga è scoppiato il finimondo.

Le vere intenzioni di un cittadino algerino di 33 anni e di un suo coetaneo pachistano erano infatti ben altre. Improvvisamente – secondo quanto ha poi riferito la vittima alle forze dell’ordine – l’algerino avrebbe estratto un coltello a serramanico da una tasca e avrebbe minacciato di morte il trans. «Dacci tutto quello che hai – hanno urlato i due rapinatori – mentre il transessuale cerava di difendersi e trattenere con forza la sua borsetta. Davanti alla reazione inattesa della vittima i due hanno perso la testa. L’algerino ha sferrato alcune coltellate contro il cittadino colombiano e solo per puro caso i fendenti non lo hanno raggiunto agli organi vitali. La vittima si è riparata il volto e il petto con le mani e questo gesto molto probabilmente gli ha salvato la vita. Le sue grida d’aiuto hanno attirato l’attenzione di altri transessuali che di notte frequentano le strade buie e isolate di Predda Niedda. Immediatamente tre connazionali del colombiano sono corsi verso la vittima dell’aggressione. Ferito a entrambe le mani e alle braccia nel tentativo di respingere le coltellate, il trans aveva tentato in tutti i modi di chiedere aiuto. Ma quando ha estratto il telefono cellulare dalla borsetta uno dei rapinatori, il cittadino algerino, glielo ha strappato di mano. Sono stati i connazionali della vittima a dare l’allarme. «Venite velocemente a Predda Niedda – hanno detto agli operatori del 113 i connazionali preoccupati – due uomini con il coltello hanno ferito una persona». In pochi istanti gli uomini della squadra volante sono arrivati davanti al centro commerciale Tanit. L’aggressione era ancora in corso. Quando però ha visto arrivare la polizia il cittadino algerino si è allontanato, ma è stato bloccato subito dopo dietro un capannone con il telefono cellulare della vittima e la borsetta contenente alcune decine di euro. Il 33enne, difeso dall’avvocato Bruno Conti, è stato accompagnato nel carcere di Bancali con l’accusa di rapina, su disposizione del magistrato di turno, il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu. Domani comparirà davanti al gip Michele Contini per la convalida del fermo. Il cittadino pachistano invece è stato rintracciato qualche ora dopo e denunciato in stato di libertà, poi accompagnato al pronto soccorso per le ferite riportate durante l’aggressione. Anche la vittima, soccorsa da un’ambulanza del 118, è stata accompagnata all’ospedale per essere medicata.

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