La Nuova Sardegna

Sassari

La Regione va in soccorso del liceo di Castelsardo

di Donatella Sini
La Regione va in soccorso del liceo di Castelsardo

L’assessore alla Cultura Biancareddu: «Cercheremo di rivedere i parametri» Il territorio si mobilita dopo la mancata formazione della prima classe 

28 luglio 2020
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CASTELSARDO. Arriva alla Regione la questione della mancata formazione della prima classe al liceo scientifico di Lu Bagnu. L’assessore regionale alla pubblica istruzione Andrea Biancareddu, investito della questione, ha garantito il massimo impegno per scongiurare la chiusura della prima liceo comunicando che, così come per tutte le altre scuole dell’isola, si adopererà per rivedere i criteri di attivazione e mantenimento delle classi tenendo conto delle nuove condizioni imposte dalle politiche di contenimento della pandemia di Covid-19. I consiglieri regionali del territorio, Gianfranco Satta, sindaco di Tergu, eletto con Campo Progressista, e Pietro Moro, sindaco di Laerru, in Regione nel gruppo Udc-Cambiamo, sollecitati dall’amministrazione comunale, hanno presentato un’interrogazione congiunta per portare all’attenzione del consiglio regionale un problema fortemente sentito dal territorio.

Per la prima volta infatti, dopo quasi mezzo secolo, nell’anno scolastico 2020/2021, per via del mancato raggiungimento del numero minimo di alunni iscritti, non verrà attivata la prima classe del liceo Scientifico, una scuola che si è distinta per la qualità della sua istruzione, corredata e completata da numerosi progetti di successo. La mancata istituzione della classe prima obbligherà gli alunni nati nel 2006 ad iscriversi a una scuola superiore del capoluogo di provincia, costretti ad affrontare il disagio dal viaggio ed un aggravio di costi per le rispettive famiglie. «Da un lato si chiede che la scuola garantisca distanziamento sociale, turnazioni, accortezza negli spostamenti, dall’altro si chiude una classe perché non rispetta i parametri numerici minimi stabiliti in periodo pre-Covid – sottolinea l'onorevole Satta –: una scelta sicuramente da rivedere. Per questo chiediamo formalmente alla giunta la riformulazione dei criteri parametrici e il mantenimento della classe». «Il mancato avvio della classe va a rappresentare una grave perdita per un intero territorio, anche da un punto di vista sociale e culturale, – aggiunge l'onorevole Moro – una scuola che negli anni ha servito, con successo, numerosi comuni. Riteniamo che i parametri per stabilire il mantenimento delle classi debbano essere riformulati tenendo conto delle norme per l'emergenza sanitaria, che impongono un maggior distanziamento sociale e una maggiore cautela nel ricorso agli spostamenti».

Sulla questione è intervenuto anche l’ex sindaco di Castelsardo Franco Cuccureddu, a nome del gruppo di minoranza “Insieme per Castelsardo”, che in una nota ha sottolineato come la mancata attivazione della classe prima sia «un passo che prelude all’inizio della fine del Liceo scientifico di Castelsardo (aperto nel ‘74 dalla giunta Cuccureddu) e rappresenta, in maniera tangibile, il fatto che la nostra città è ormai instradata nella triste via del declino».

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