La Nuova Sardegna

Sassari

«Io lo avrei fermato subito», così sull’omicida rimasto libero

SASSARI. La prima volta in polizia trentuno anni fa e la sua carriera si è svolta in larga parte in Sicilia. Dopo il corso a Roma, il primo incarico all’ufficio della squadra mobile di Palermo. A...

02 settembre 2020
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SASSARI. La prima volta in polizia trentuno anni fa e la sua carriera si è svolta in larga parte in Sicilia. Dopo il corso a Roma, il primo incarico all’ufficio della squadra mobile di Palermo. A settembre 1991 - all’indomani dell’uccisione dell’imprenditore Libero Grassi - Claudio Sanfilippo è andato a dirigere la neo costituita VII Sezione investigativa “Antiracket” con l’interim anche dell’Antimafia. Nel 1996 passa alla “Catturandi” e lì arrivano le grandi operazioni.

Claudio Sanfilippo è uno abituato a stare in prima fila e a metterci la faccia, a sostenere con forte determinazione il proprio lavoro quando si verificano incomprensioni o valutazioni differenti. Era successo a Genova durante le indagini per l’omicidio di Luciana Biggi (in aprile), accoltellata in un vicolo del centro e lasciata sull’asfalto in piena notte. La squadra mobile, diretta da Sanfilippo, raccoglie quelli che considera “elementi indiziari gravi” nei confronti dell’ex fidanzato della donna Luca Delfino. La polizia chiede di fermarlo subito e nel rapporto scrive che “può uccidere ancora”. Il provvedimento non scatta e l’uomo torna a uccidere poco dopo: a Sanremo, ammazza a coltellate Maria Antonietta Multari. Sanfilippo, in contrasto con i pm, afferma: «Fosse dipeso da me l’avrei fermato subito». (g.b.)



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