La Nuova Sardegna

Sassari

Addio a Cenzo Casu, il linotipista colto e ironico

Addio a Cenzo Casu, il linotipista colto e ironico

Se n’è andato a 91 anni dopo quaranta di lavoro alla Nuova Sardegna: una “colonna” della tipografia

08 settembre 2020
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SASSARI. È un pezzo di storia della Nuova Sardegna che se n’è andato. Sabato scorso, a 91 anni, è morto Cenzo Casu, che nel giornale ha vissuto gran parte della sua vita.

Vera colonna della tipografia, era un linotipista eccellente e dopo avere lasciato la tastiera quando la rivoluzione tecnologica nell’editing dei quotidiani aveva introdotto nuovi sistemi, era diventato un prezioso archivista per i giornalisti. Per oltre quarant’anni, all’arrivo al lavoro, ha fatto il giro delle stanze e della tipografia con un saluto scherzoso e allo stesso tempo ironico: “Lavoratori e giornalisti, buonasera”. Uomo colto, preciso nella professione, proprio perché non faceva refusi era sempre lui a battere alla linotype la rubrica “Al caffè” di Aldo Cesaraccio, storico direttore della Nuova Sardegna. Non gli sfuggivano mai gli errori dei redattori che poi bonariamente prendeva in giro. Era tanto attento che una volta un giovane cronista scrisse, sbagliando, Giovanni D’Avverrazzano in un pezzo e lui compose il nome in neretto ai correttori che lo segnalarono al capocronista, il quale a sua volta fece una solenne ramanzina al distratto reporter.

Cenzo Casu era anche un uomo impegnato nella difesa dei diritti dei lavoratori. Di recente era stato al centro di una lunga intervista di Sandro Ruju in “La Nuova Sardegna ai tempi della Sir” e si ricorda un suo appassionato intervento a un convegno con dirigenti Fnsi e parlamentati in cui chiedeva:“Dov’erano i sassaresi, la Regione e le forze politiche sarde quando il giornale fu venduto a Nino Rovelli?”.

Ai familiari di Cenzo l’abbraccio e le condoglianze della grande famiglia della Nuova.

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