La Nuova Sardegna

Sassari

Crisi dell’area industriale c’è il sì alla riconversione

di Gavino Masia
Crisi dell’area industriale c’è il sì alla riconversione

Il ministero per lo Sviluppo economico ha firmato l’accordo di programma Subito in arrivo 22 milioni di euro. Il sindaco Wheeler: «Grande opportunità»

17 settembre 2020
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PORTO TORRES. Per l’area di crisi industriale complessa di Porto Torres – territorio soggetto da anni a recessione economica e perdita occupazionale – arriva finalmente la firma del ministero dello Sviluppo economico sull’Accordo di programma per la riqualificazione e riconversione industriale. Ad annunciare la firma del ministro Stefano Patuanelli è stata la sottosegretaria allo Sviluppo economico Alessandra Todde, che ringrazia il sottosegretario Mario Turco, il Comune di Porto Torres, la Provincia di Sassari e il consorzio industriale provinciale per tutto il supporto datole. L’Accordo, dopo aver completato l’iter ministeriale è stato subito inviato alla Corte dei Conti, che dovrebbe rispondere al massimo in 20 giorni. «Dopo tanta attesa – dice la sottosegretaria Todde – è una soddisfazione poter parlare finalmente di progetti concreti per l’area industriale di Porto Torres: sarà possibile quindi a breve effettuare il bando relativo». All’area di crisi di Porto Torres dovrebbero spettare 20 milioni di euro per finanziare la riconversione industriale, stimolando l’insediamento di nuove imprese e nuove idee imprenditoriali.

La manifestazione di interesse era stata lanciata dall’agenzia Invitalia e conclusa nell’autunno del 2018. Per Porto Torres erano arrivati 59 progetti e la metà delle proposte riguardavano investimenti compresi tra un milione e mezzo e venti milioni di euro. «È una notizia che attendevamo – dice il sindaco Sean Wheeler - e devo ringraziare la sottosegretaria Alessandra Todde e tutto lo staff del Mise per aver realizzato questo fondamentale risultato: darà a Porto Torres una nuova prospettiva industriale, fatta da un’imprenditoria che ci auguriamo sia il più possibile votata alla produzione green e ai settori favorevoli alla città, quali, solo per fare alcuni esempi, la nautica, la filiera della pesca o ancora le produzioni tecnologiche o di alta specializzazione. Ci saranno a disposizione 20 milioni di euro, più circa tre milioni di euro regionali per far ripartire la zona industriale con un impulso rinnovato».

Un grande risultato anche per il presidente del Consorzio industriale provinciale Valerio Scanu, che ha ricevuto la felice notizia direttamente dalla sottosegretaria Todde. «L’ultima e definitiva firma sull’accordo di programma darà corso allo stanziamento della prima tranche – assicura il presidente del Cips –, pari a 22 milioni di euro, per i primi bandi di investimenti nell’area di crisi industriale complessa Sassari-Porto Torres: lo stanziamento nasce anche dal ruolo propositivo e collaborativo del Consorzio industriale nella realizzazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale approvato dalla giunta regionale della Sardegna a ottobre dello scorso anno».

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