La Nuova Sardegna

Sassari

«Pazienti a rischio deportazione»

«Pazienti a rischio deportazione»

Opposizioni all’attacco in Regione sui malati psichiatrici: «Dopo i 13 a Ussasai nel mirino altri 40» 

24 settembre 2020
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SASSARI. Non solo i 13 pazienti psichiatrici trasferiti in estate da Rizzeddu a Ussassai, ma anche altri 40 rischierebbero di essere “deportati” a ben 200 chilometri dalle famiglie. A denunciarlo, in Consiglio regionale, a Cagliari, sono state le opposizioni, dal Movimento Cinque stelle al Pd e ai Progressisti, che hanno presentato una mozione perché questo caso di malasanità sia risolto il più in fretta possibile.

L’accusa. «È tutta colpa dell’assessore alla sanità» Mario Nieddu, hanno detto uno dopo l’altro i capigruppo Desirè Manca (M5s) e Gianfranco Ganau, Pd, più il consigliere regionale Antonio Piu dei Progressisti. Secondo la loro ricostruzione, ad agosto la Giunta aveva preso l’impegno di ritrasferire in tempi rapidi i 13 pazienti da Ussassai nella struttura di Ploaghe, il «San Giovanni Battista», che è molto più vicina a Sassari. Invece: «Sono trascorsi quasi due mesi da quella promessa e non è accaduto nulla». Anzi, hanno aggiunto le opposizioni, la situazione rischierebbe di peggiorare da un momento all’altro. «Non solo abbiamo la certezza che i 13 pazienti sono sempre a Ussassai – ha sottolineato Desirè Manca – ma addirittura lì potrebbero essere trasferiti, molto presto, anche gli altri 40, oggi ricoverati nei due padiglioni Magnolie e Ginestre ancora aperti a Rizzeddu». Come se non bastasse, ha aggiunto la portavoce dei Cinque stelle, nel frattempo «il San Giovanni Battista è stato inserito, sempre dalla Giunta, fra i centri di accoglienza per i casi Covid negativizzati o asintomatici, e quindi la promessa operazione di rientro dei 13 pazienti è stata bloccata e rinviata a chissà quando». Dunque, «siamo sempre più di fronte a un pasticcio senza precedenti, a una situazione inaccettabile sulla pelle di pazienti già molto fragili e alla conferma che il centrodestra, quando si occupa della sanità, pensa solo a spartirsi le poltrone e non a risolvere i problemi della gente».

La contestazione. A rincarare la dose è stato Gianfranco Ganau: «Superficialità, inadeguatezza e incapacità del centrodestra saltano fuori ogni volta che deve gestire un’emergenza, come la chiusura a Rizzeddu di uno dei tre padiglioni, ma anche la quotidianità. Tutti i sardi sanno bene quanto siano purtroppo in affanno gli ospedali dopo l’emergenza Covid, ma la maggioranza finora s’è preoccupata solo di moltiplicare il numero delle Asl». Antonio Piu ha aggiunto: «Nel Nord Sardegna la qualità dei servizi continua a peggiorare giorno dopo giorno nel disinteresse di chi invece dovrebbe intervenire immediatamente». La richiesta, in conclusione, è stata una sola: «Basta con le “deportazioni” ad Ussassai».

Posti di lavoro a rischio. Oltre all’emergenza sanitaria, le opposizioni hanno sollevato anche il caso dei 100 dipendenti della cooperativa «Elleuno», che dal 2012 ha in appalto il servizio di assistenza e riabilitazione del Dipartimento di salute mentale. «L’ennesima proroga – hanno sottolineato i tre consiglieri regionali – scadrà a dicembre. Ma della nuova gara non c’è ancora traccia, nonostante i sindacati abbiano denunciato più volte il pericolo che salti per aria l’intero sistema e i 100 dipendenti della Elleuno rimangano all’improvviso senza lavoro». E infatti nella mozione M5s, Pd e Progressisti hanno scritto: «La gara dev’essere bandita in questi mesi, per evitare di disperdere le competenze acquisite e allungare anche l’ormai lunga lista di disoccupati».

ll caos. Infine Manca, Ganau e Piu hanno lanciato un terzo e ultimo allarme. «A Sassari non esiste ancora una struttura accreditata per l’assistenza ai pazienti psichiatrici. Siamo davvero a un passo dal blocco totale di un servizio indispensabile. La Giunta regionale se ne frega, pensa ad altro: è completamente assente». (ua)

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