La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso rilancia la tassa di soggiorno

di Salvatore Santoni
Sorso rilancia la tassa di soggiorno

Il tributo domani al vaglio della commissione Bilancio. Potrebbe entrare in vigore dal 1 gennaio 2021 

24 settembre 2020
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SORSO. Dodici anni, e due sindaci dopo, Sorso è pronto a rilanciare l’imposta di soggiorno. L’istituzione della tassa turistica arriva infatti domani mattina all’esame della commissione Bilancio per essere approvata in consiglio comunale il 30 settembre. Il nuovo tributo entrerà in vigore, con tutta probabilità, dal primo gennaio 2021 e si pagherà tutto l’anno.

Le tariffe. L’entità del gettito nelle casse comunali si aggirerà da un minimo di 150mila euro l’anno, per arrivare a punte di oltre 200mila. Il costo a persona è però ancora da stabilire. Sarà l’esecutivo, una volta avuto il via libera dal consiglio comunale per istituire l’imposta, a decidere quanto peserà sulle tasche dei visitatori. Secondo le scarne indiscrezioni che trapelano dal municipio di piazza Garibaldi, il soggiorno potrebbe costare dai 50 centesimi a 1,50 euro al giorno per persona. Una forbice che cambierà ampiezza in base al periodo di permanenza nel territorio (bassa, media o alta stagione). Il costo da versare dovrebbe essere uguale per tutti i tipi di strutture ricettive, sia alberghiere sia extralberghiere. Con una ipotesi di variante – la tassa verrebbe calcolata con una percentuale sul corrispettivo – per le locazioni brevi che vengono stipulate attraverso le piattaforme internet o gli intermediari immobiliari.

Chi paga. La tassa sarà dovuta a persona e per ogni pernottamento in strutture ricettive come alberghi, anche diffusi, villaggi turistici, case per ferie, ostelli della gioventù, affittacamere, case e appartamenti per vacanze, residence, bed and breakfast, agriturismi, unità immobiliari non adibite ad abitazione principale concesse in locazione con finalità turistiche. E ancora, si pagherà per alloggiare in strutture ricettive all’aria aperta come campeggi, aree sosta di caravan, autocaravan e altri mezzi mobili di pernottamento.

Rewind. L’ultima (e unica) volta in ordine di tempo che Sorso sperimentò la tassa di soggiorno risale al 2008, quando l’allora giunta comunale guidata dall’ex sindaco Antonio Spano – oggi consigliere di minoranza – approvò l’istituzione del tributo durante una seduta drammatica dell’assemblea civica. Era il 23 maggio e la novità fu contrastata dagli assessori al Bilancio e alle Politiche sociali dell’epoca, che si dimisero dall’esecutivo in aperto contrasto con la scelta del resto della maggioranza. Si trattava di Fabrizio Demelas e Angelo Agostino Spanu, oggi rispettivamente sindaco e componente di staff. Quella crisi rappresentò un antipasto della sfiducia che arrivò successivamente in aula portando alla decadenza del sindaco Spano e al conseguente scioglimento del consiglio comunale.

Nuova visione. La prima tassa di soggiorno – che valeva da 15 giugno al 15 di settembre – venne osteggiata con tutti i mezzi da parte della minoranza del tempo, il centrodestra capitanato da Antonello Peru, che raggiunse l’apice del dissenso in una seduta aperta dell’assemblea civica che vide sfilare, tra gli altri, gli interventi dell’allora coordinatore di Forza Italia Ugo Cappellacci, il consigliere provinciale Giuseppe Morghen, associazioni di categoria di ristoratori, albergatori e balneari. Tutti uniti e contrari al balzello, che venne giudicato contrario agli interessi dei cittadini. A distanza di un decennio, invece, la maggioranza che sostiene il sindaco Demelas è pronta al cambio di paradigma.

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