La Nuova Sardegna

Sassari

Chimica verde e industria, parte lo stato di agitazione

Chimica verde e industria, parte lo stato di agitazione

Le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil riunite per rivendicare il rilancio del settore  «Il governo deve pretendere che finalmente l’Eni realizzi il Green new deal» 

26 settembre 2020
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SASSARI. Il sindacato confederale di Cgil, Cisl e Uil si è riunito per rimettere al centro dell’attenzione del territorio i grandi problemi dell’industria nella consapevolezza che la ripresa del territorio, oltre agli investimenti pubblici in scuola, sanità, infrastrutture, può avvenire solo attraverso il rilancio del settore industriale. E per queste ragioni è stato deciso di proclamare lo stato di agitazione dell’intero settore industriale della provincia di Sassari.

In questo senso le segreterie confederali, unitamente alle federazioni di categoria dei chimici, metalmeccanici, elettrici, edili, servizi e trasporti, evidenziano che questo è il momento di rivendicare gli investimenti sulla chimica verde a Porto Torres. «È il momento - dicono i portavoce delle tre sigle sindacali – di affrontare e sciogliere i temi che riguardano il futuro energetico del territorio, ma è anche il momento di riportare il lavoro al centro del dibattito politico».

E ancora: «Il territorio, a partire dal sindacato e dal mondo del lavoro, ha infatti il diritto e il dovere di entrare nell’agenda del governo della Regione e di quello della nazione. E anche nella Provincia di Sassari si deve realizzare quel Green New Deal, sulla quale l’Unione europea ha focalizzato i sui interventi. Noi lo abbiamo capito nel 2011 – aggiungono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil – ora il governo deve pretendere che l’Eni lo realizzi».

Secondo il sindacato confederale, «nella provincia di Sassari si dovrà realizzare la decarbonizzazione elettrica prevista dalla Sen prima e dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) dopo. Il futuro della Centrale di Fiume Santo dipende dalle scelte che si faranno, l’attuale incertezza impedisce qualunque tipo di scelta, tutto a danno dell’ambiente, dello sviluppo e del lavoro».

Sempre secondo Cgil, Cisl e Uil, «la decarbonizzazione è possibile solo se anche la Sardegna, tutta la Sardegna, sarà messa nelle condizioni del resto della nazione. E la dorsale è un’opera indispensabile. Questo è il momento di incidere e di pretendere il mantenimento degli impegni e l'adozione degli investimenti» .

«Per tutte queste ragioni – dice una nota – Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione del settore industria della provincia di Sassari. Avvieremo la mobilitazione del settore coinvolgendo i lavoratori, a partire da quelli dello stabilimento di Porto Torres».

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