La Nuova Sardegna

Sassari

Veleni dentro la caserma tre carabinieri dal gup

di Nadia Cossu
Veleni dentro la caserma tre carabinieri dal gup

I militari sono accusati di rivelazione di segreti d’ufficio, ieri si è aperta l’udienza Per la Procura riferirono a due colleghi indagati che erano sotto intercettazione

15 ottobre 2020
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SASSARI. Si è aperta ieri davanti al gup Michele Contini l’udienza preliminare per tre carabinieri che prestavano servizio al comando provinciale di Sassari e che erano finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura in seguito alle tensioni che tra il 2015 e il 2016 scombussolarono l’Arma.

I tre militari imputati nel secondo filone investigativo scaturito dall’inchiesta “madre” sono il tenente colonnello Giuseppe Urpi, 54 anni, all’epoca comandante del nucleo investigativo del comando provinciale di Sassari, Domenico Savino, 50 anni, tenente colonnello e capo ufficio comando del comando provinciale e Giovanni Bartolacci, 37 anni, ex comandante della compagnia dei carabinieri di Tempio. Mentre la posizione di un altro collega, Francesco Testoni, 45 anni, maresciallo nel reparto operativo del comando provinciale, è stata stralciata e archiviata dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. I reati contestati ai tre carabinieri sono rivelazione di segreti d’ufficio per aver riferito ad alcuni colleghi che erano in corso delle indagini nei loro confronti e, in alcuni casi, che erano intercettati telefonicamente. Aiutando in questo modo gli interessati «a eludere le investigazioni dell’autorità giudiziaria» scrive il pm. Urpi è in più accusato anche di favoreggiamento, abuso d’ufficio e falsità ideologica.

Ieri mattina l’avvocato difensore del tenente colonnello Urpi ha sollevato alcune eccezioni di nullità relativamente a un paio di imputazioni che a detta del legale sarebbero generiche. E ha anche chiesto che vengano dichiarate inutilizzabili le intercettazioni telefoniche e ambientali. L’avvocato ha depositato una memoria scritta e l’udienza è stata rinviata a gennaio. Il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, titolare dell’inchiesta, ha chiesto un termine per esaminate la memoria difensiva.

L’indagine era partita in seguito agli sviluppi dell’inchiesta che aveva interessato l’ex comandante generale dell’Arma Tullio Del Sette, l’appuntato scelto Gianni Pitzianti (delegato del Cobar-Cocer) e Antonio Bacile, ex comandante della Legione Sardegna. Gli stessi che a luglio dell’anno scorso sono stati rinviati a giudizio per abuso d’ufficio in seguito a presunti trasferimenti illegittimi di ufficiali in servizio a Sassari (ossia l’ex comandante provinciale Giovanni Adamo, l’ex comandante della compagnia di Bonorva, Francesco Giola, e l’ex comandante del nucleo radiomobile Antonello Dore). Il pm Porcheddu – a conclusione di un secondo filone investigativo – aveva indagato anche gli attuali tre carabinieri. In un caso proprio Urpi, che era stato incaricato dalla Procura di accertare responsabilità penali a carico di due colleghi della compagnia di Bonorva, avrebbe «redatto una falsa annotazione di pg nella quale deliberatamente ometteva di comunicare che le intercettazioni sul conto dei due indagati avevano fornito riscontro all’ipotesi di accusa».

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