La Nuova Sardegna

Sassari

Tre contendenti in gara nel paradiso mancato

di Giovanni Bua
Tre contendenti in gara nel paradiso mancato

Grandi problemi ma enormi potenzialità nel centro dell’entroterra algherese

22 ottobre 2020
5 MINUTI DI LETTURA





INVIATO A VILLANOVA . Tre candidati in gara per aprire le porte del paradiso mancato, Villanova Monteleone, 2mila abitanti e spiccioli abbarbicati su una collina alta 600 metri nell’entroterra algherese, fra la Planargia di Bosa e il Logudoro turritano. Un paradiso per la sua impagabile posizione, con alle spalle il lago del Temo e il monte Minerva, spettacolare bastione derivato da un vulcano spento, oggi coperto da una foresta. E davanti, a meno di 16 chilometri, un lungo tratto di costa con “perle” come la spiaggia di Poglina, sabbia chiara e mare turchese accanto alla chiesa della Speranza. Un paradiso per i suoi allevamenti di ovini e angloarabi da competizione, e per la tradizione fatta di tessitura di tappeti, arazzi e coperte di lana ruvida (fressadas), nella cui lavorazione i profughi di Monteleone Rocca Doria, che fondarono il paese nel 1436, da sempre eccellono.

Un paradiso mancato però perché, nonostante tutto questo, la ospitale e schietta (a volte anche troppo) comunità villanovese da lustri si avvita in una crisi senza fine, tra percentuali di spopolamento in doppia cifra (negli anni ’50 i residenti erano più di 5mila), il poco artigianato che resta in crisi, il mondo del cavallo che zoppica, nonostante le numerose e splendide fattrici. Il treno del turismo che scorre veloce e vicino, sulla Alghero-Bosa, ma non si ferma mai. I sogni che scoloriscono, come le facciate delle 400 case abbandonate nel centro.

Eppure, sotto la cenere di questa apparente apatia, continua a bruciare il fuoco di una comunità operosa, che tenta, per l’ennesima volta nella sua storia, di prendere la strada giusta. Prova ne sia il fatto che, di fronte a paesi ben più popolosi che faticano a mettere in campo una lista, alle pendici del Monte Minerva a sfidarsi sono ben in tre. Sintomo, in parte, di una profonda spaccatura nel paese, con le diverse fazioni in campo che spesso hanno fatto scintille durante la passata consiliatura. Ma anche di una voglia di mettersi in gioco che alla fine, ciclicamente, torna.

Civica-mente. L’unica donna in campo arriva dall’amministrazione uscente, dove era assessora a Servizi sociali e pubblica istruzione, ma con una squadra completamente rinnovata in cui è l’unica ex: Angela Cadoni, 48 anni, assistente sociale, laurea e master a Urbino, tanto lavoro nei Servizi sociali di Romana e Porto Torres. «Sento un debito di gratitudine nei confronti del nostro paese, dove sono nata, cresciuta, ho studiato, ho formato la mia famiglia – racconta –. Ho accettato questa sfida con la consapevolezza che il nostro paese sta cambiando, e questo cambiamento deve essere in meglio. Prendo il meglio della passata amministrazione, dove tanto è stato fatto. Ma lo arricchisco con il mio punto di vista, e con quello della mia squadra, fatta di giovani, scelti non per portare voti ma competenze, fuori da polemiche e spaccature sterili, di cui nessuno ha bisogno».

Al centro del programma: «Il sostegno alle famiglie, la conciliazione del tempo lavoro-famiglia, l’aiuto dei più deboli, il rilancio dell’occupazione. Fatto sfruttando le eccellenze del territorio, il turismo, la cultura, l’innovazione. Non un libro dei sogni, ma un programma dettagliato, con progetti finanziabili, risposte immediate ma anche a medio e lungo termine. Convinti che il nostro paese sia un fiore che deve ancora sbocciare».

VillaNUOVA. A sfidarla un altro protagonista della passata consiliatura, ma dai banchi dell’opposizione. Si tratta di Vincenzo Ligios, 34 anni, psicologo della comunicazione. Filmaker, lavora sui set di mezza Europa. Dopo 3 anni in Gran Bretagna, dal 2015 decide di ristabilirsi nel suo paese natale e scende subito in pista. «Lo consideravo un dovere – spiega – volevo mettere in campo tutto quello che avevo appreso in giro per l’Europa. E con lo stesso spirito è nato il progetto VillaNUOVA, grazie a un gruppo di persone che offrono al proprio paese una proposta di cambiamento e di svolta». La base del programma è la «Strategia di Rinascita e si basa sull’idea che sfruttando le capacità inespresse e sotto-utilizzate che contraddistinguono il suo territorio, i suoi abitanti, il suo patrimonio materiale e immateriale, è possibile invertire la tendenza allo spopolamento e permettere al paese di rinascere alimentandolo di nuova linfa vitale». I punti cardine: «Turismo - settore agro-pastorale - servizi alla persona. in particolare, attraverso l’implementazione di un sistema integrato turistico (Situ)».

Ajo Paris. A provare a rompere le uova nel paniere torna in campo un viso assai noto nella politica villanovese: Raffaele Idda, imprenditore zootecnico, 66 anni, sindaco dal 1990 al 1995 nelle liste dell’allora Dc, consigliere provinciale con il Ccd, per oltre vent’anni protagonista dentro consorzi e cooperative di importanza regionale, in campo con la sua “Ajo Paris”. «Per un po’ mi sono dedicato alla mia impresa – spiega – e ho lasciato un po’ perdere la politica. Ma ora me ne pento. Dagli anni in cui ero sindaco le cose sono precipitate, e troppo di quello che avevamo messo in cantiere non è stato nemmeno iniziato». Enciclopedico il programma, in continuo arricchimento: «Le idee non mi mancano certo – spiega –. Ma soprattutto non mi mancano esperienza ed energia. Il paese sta morendo, apatia, nessun lavoro, nessuna spinta, ogni struttura comunale è in disuso, ogni prospettiva sembra negata. Serve una scossa». Già scritta una proposta anti spopolamento da condividere con i Comuni vicini, ai quali è pronto a recapitare (almeno a Monteleone Roccadoria) anche una proposta di fusione. Spazio poi al sistema delle telecomunicazioni: «Due terzi del territorio non hanno copertura di rete. Come si fa a parlare di turismo». E anche a sanità, proposte di collaborazione con la Parrocchia, valorizzazione delle pratiche sportive a tutti i livelli, cantieri comunali, lavoro, turismo. «Dobbiamo solo iniziare».

In Primo Piano
La sentenza

La Corte Costituzionale cassa le “norme estranee” fra quelle sanitarie che la Regione aveva inserito nella legge di stabilità 2023

Le nostre iniziative