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Sassari

Sassari, raid della baby gang nel centro storico: «Volevano colpirlo con un palo di ferro»

di Luca Fiori
Sassari, raid della baby gang nel centro storico: «Volevano colpirlo con un palo di ferro»

La mamma del 33enne aggredito svela un retroscena del pestaggio: «Uno dei ragazzini aveva in mano un dissuasore»

27 ottobre 2020
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SASSARI. «Mio figlio ha un occhio nero e un po’ di ferite in testa, a causa dei pugni e delle cinghiate che ha preso dai quei ragazzini. Fortunatamente sta abbastanza bene, ma se non fosse stato per l’intervento di alcuni vicini di casa lo avrebbero colpito anche con un paletto di ferro e in quel caso non so come sarebbe finita».

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È ancora sotto choc la madre del 33enne che sabato sera è stato accerchiato da una baby gang composta da almeno venti ragazzini, decisi a fargli pagare la reazione avuta contro uno di loro, sorpreso a urinare sulla porta della sua abitazione. «Io non c’ero – racconta la donna – ma mi hanno detto che uno di quei ragazzi aveva già staccato quel dissuasore per le auto ed era pronto a usarlo». Uno dei paletti in ferro della via in cui si è verificata l’aggressione è effettivamente staccato dal marciapiede.

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È la stessa donna a mostrare con che facilità il pezzo di metallo sabato sera si sarebbe potuto trasformare in un’arma mortale. «Una ragazza che vive qui vicino – racconta la madre dell’aggredito – ha avuto il coraggio di affrontare quel giovane e di impedirgli di proseguisse nel suo intento, obbligandolo a rimettere il paletto al suo posto». È stata la reazione del 33enne intorno alle 20.30 di sabato a scatenare la furia della baby gang. Esasperato dopo mesi di minacce, insulti, danneggiamenti e l’ingresso di casa trasformato in un vespasiano, il giovane avrebbe reagito, allontanando un ragazzino di 16 anni con uno schiaffo. In pochi secondi la via si è trasformata in un ring, con gruppetti di adolescenti arrivati a più riprese per punire il residente e dargli una lezione. Sulla scena poco dopo è comparsa anche la mamma del 16enne con in mano una cinghia. La donna racconta però un’altra versione e sostiene che l’aggredito sia suo figlio: «Mi hanno avvisata che era stato picchiato e quando sono arrivata aveva un occhio completamente chiuso ed era zuppo d’acqua. Quando ho chiesto chi fosse stato – prosegue – quel ragazzo mi ha insultata e mi ha dato una manata sul volto. A quel punto sono intervenuti gli amici di mio figlio». Nei video ripresi dalle finestre e dalla strada dai residenti della via, si vede chiaramente il momento in cui il 33enne viene circondato e colpito con calci e pugni. Un’azione violenta durata almeno un quarto d’ora, fino all’arrivo delle forze dell’ordine, che ora stanno analizzando le immagini per identificare i responsabili. «Prima o poi qualcuno di noi si compromette – commenta un residente di via Scano – questi ragazzini fanno quello che vogliono e se provi a riprenderli ti minacciano. Il problema è che se li tocchi passi dalla parte del torto, perché sono minorenni – conclude – ma qui la gente ha perso la pazienza e non è più disposta a subire soprusi».

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