La Nuova Sardegna

Sassari

un 34enne rinviato a giudizio 

Clonano l’assegno dell’eredità ittirese vittima di una truffa

Clonano l’assegno dell’eredità ittirese vittima di una truffa

SASSARI. Così come gli altri suoi fratelli e sorelle, in seguito a una divisione ereditaria aveva ricevuto un assegno circolare di Poste Italiane pari a 9800 euro. La donna, una 55enne di Ittiri, non...

31 ottobre 2020
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SASSARI. Così come gli altri suoi fratelli e sorelle, in seguito a una divisione ereditaria aveva ricevuto un assegno circolare di Poste Italiane pari a 9800 euro. La donna, una 55enne di Ittiri, non lo incassa subito, lo ripone in un cassetto e solo dopo qualche mese va all’ufficio postale. Ed è a quel punto che scopre di esser rimasta vittima di un raggiro: «Signora, ci dispiace ma questo assegno è già stato incassato». Non sanno darle una spiegazione e consigliano alla signora di rivolgersi a un legale. E così lei fa, va dall’avvocato Elias Vacca che immediatamente presenta una denuncia in Procura perché vengano avviate le indagini del caso.

Gli accertamenti disposti nell’ambito del procedimento penale hanno consentito di risalire al presunto autore della truffa. Si tratta di Mario De Marino, 34enne napoletano che è stato rinviato a giudizio e lunedì comparirà davanti al giudice Caterina Serra.

L’uomo è infatti accusato di aver «generato un falso assegno simile in ogni sua parte a quello originale, ad eccezione del nome del beneficiario» e di avervi riportato le sue generalità «inducendo così in errore i dipendenti della “Ing Bank” procedendo così a incassare l’assegno sul proprio conto corrente». Subito dopo essersi intascato la somma, De Marino aveva immediatamente provveduto a chiudere il conto. Ma è stato scoperto grazie al lavoro degli investigatori e ora dovrà rispondere del reato di truffa davanti a un giudice.

Nel frattempo la signora aveva chiesto a Poste Italiane – pur comprendendo che la stessa società fosse rimasta a sua volta vittima del raggiro – di poter avere i suoi soldi. Poste Italiane aveva risposto con una lettera nella quale comunicava che avrebbe provveduto al pagamento. Ma dopo aver atteso invano per due anni l’avvocato Elias Vacca ha fatto un decreto ingiuntivo e solo allora la signora ha potuto finalmente incassare i 9.800 euro. Ora nel processo si è costituita parte civile per chiedere il risarcimento del danno. (na.co.)

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