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Sassari, apertura dei negozi anche all'ora di pranzo: si può fare

di Roberto Sanna
Sassari, apertura dei negozi anche all'ora di pranzo: si può fare

L’assessore Nicola Lucchi: «Sosterremo i commercianti del centro, è il momento di cambiare»

31 ottobre 2020
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SASSARI. La rivoluzione degli orari del commercio cittadino sta per cominciare. Per certi versi una svolta epocale, con la città che, specie al centro, sta per uniformarsi alla tendenza globale di un flusso continuo di consumi durante la giornata con l’ora di pranzo che diventa cruciale. L’amministrazione comunale e i commercianti, pur con qualche diversità di veduta, sembrano marciare in questo senso. E il decreto anti-covid che chiude i locali alle 18 offre la sponda a una sperimentazione che potrebbe anche diventare definitiva, una volta passata l’emergenza.

Giovedì l’assessore comunale alle Attività produttiva Nicola Lucchi ha convocato un incontro al quale hanno preso parte anche la dirigente del settore Cultura Chiara Seazzu, i rappresentanti di categoria dei commercianti e quelli del centri commerciali naturali e la strada sembra tracciata: anticipare l’orario di apertura e di chiusura dei negozi, tenere aperto il più possibile negli orari vicini a quelli di pranzo. Non serve in realtà una determinazione specifica o un progetto scritto, gli orari sono liberi ma è chiaro che solo un’adesione massiccia può dare il via alla svolta: «Avevamo fatto una sperimentazione già l’anno scorso durante il periodo natalizio – dice l’assessore Lucchi –, noi al centro teniamo tantissimo e lo abbiamo dimostrato già qualche mese fa bloccando i nuovi insediamenti a Predda Niedda. Serve chiaramente un cambio di rotta, bisogna modificare le vecchie abitudini. Attualmente all’ora di pranzo aprono solo i negozi dei marchi in franchising, gli altri chiudono prima di pranzo e riaprono a pomeriggio inoltrato. Tocca a loro adesso muoversi, devono trovare il coraggio di cominciare – aggiunge –: all’inizio saranno dieci, sono sicuro che diventeranno quindici, poi venti e così via. È l’unico modo per cambiare le cose e fare sistema, inutile lamentarsi dei centri commerciali e degli acquisti on line se poi non organizzi qualcosa per combatterli. Noi possiamo supportarli in diversi modi: per esempio partecipando ai bandi regionali e a quelli per la legislazione urbana, oppure organizzando eventi per portare la gente al centro. Teniamo anche conto che dalle 13 alle 16 i parcheggi al centro sono gratuiti e la gente può venire molto più tranquillamente».

Il presidente della Confcommercio territoriale Piergiuseppe Canu, che già nei giorni scorsi aveva appoggiato l’idea di modificare gli orari dei negozi, ha fatto un’altra richiesta: «Vogliamo che il Comune ci stia vicino dal punto di vista della sicurezza. Per esempio, potenziando l’illuminazione: si sta avvicinando l’inverno, avere le strade illuminate è fondamentale ma ci sono diverse criticità – spiega –. Ne abbiamo parlato da tempo, mi rendo conto che i tempi degli appalti nella pubblica amministrazione sono rigidi però qualcosa bisogna pur fare. Per il resto direi che siamo tutti disponibili a marciare in questa direzione, del resto durante la riunione proprio il titolare di alcuni negozi in franchising ha testualmente detto che l’ora di pranzo per lui è un momento irrinunciabile. Non parlerei di orari fissi, però credo che sia il momento di fare qualcosa di diverso: aprire prima e chiudere prima è sicuramente una buona soluzione, poi ognuno si regoli come vuole. Avere più movimento all’ora di pranzo sarebbe importante anche per i ristoranti e i bar, che con le nuove disposizioni dalle 18 in poi non lavorano più. Ho raccolto tante adesioni tra i nostri associati, in tanti si sono resi disponibili a sperimentare questa novità».

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