La Nuova Sardegna

Sassari

Ospedale, l’ala sud sarà Covid

di Paoletta Farina
Ospedale, l’ala sud sarà Covid

Nel piano di emergenza Aou trasloco di reparti per creare 186 posti letto ed evitare altri focolai interni

04 novembre 2020
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SASSARI. L’ala sud dell’ospedale civile sarà progressivamente Covid grazie a una serie di trasferimenti di reparti che consentiranno di liberare 186 posti letto da dedicare ai contagiati dal virus. Si delinea il Peimaf, il Piano Emergenza Interno Massiccio Afflusso di Feriti, dell’Azienda ospedaliera universitaria per fronteggiare l’avanzata della pandemia nel Nord Sardegna. Con la confusione che si è creata e con i pazienti in barella per ore fuori dal Santissima Annunziata in attesa di un ricovero occorreva una sterzata decisa. Quindi la separazione tra malati Covid e non perché i primi possano ricevere le cure e i secondi non ne siano privati.

Il piano, presentato l’altro ieri in videoconferenza ai sindacati confederali (che nei giorni scorsi avevano proclamato e proseguono lo stato d’agitazione) e agli autonomi dal commissario straordinario Lorenzo Spano, sposta una serie di pedine per razionalizzare ed evitare che si creino nuovi focolai nei reparti, già comparsi in Geriatria e nelle Ortopedie delle cliniche e dell’ospedale e anche nella Lungodegenza. Così dalle prossime ore un centinaio di posti letto verranno trasferiti, fino ad arrivare a 186 nei giorni successivi, dall’ala sud, cioè quella nuova: sono Geriatria, Lungodegenza, Gastroenterologia, Oncologia e Ortopedia del Santissima Annunziata. Oncologia andrà nell’ala nord, Gastroenterologia verrà accorpata alla Medicina d’urgenza. Mentre la Geriatria e la Lungodegenza verranno spostate verso il territorio, cioè verso i presidi sanitari di Ittiri (dove peraltro un cluster si è creato nella Lungodegenza), Thiesi, Alghero e Ozieri. Un trasloco, quest’ultimo, ancora da definire nei dettagli, ma che, nel caso i contagi aumentino ancora in maniera esponenziale, vedrebbe il “Segni” di Ozieri con un ruolo importante grazie alla sua situazione. Intanto 20 posti letti Covid da oggi dovrebbero partire anche all’ospedale Marino di Alghero dove al civile sono tutte occupate le sei postazioni di terapia intensiva e dove avant’ieri c’è stata la prima vittima.

La nuova organizzazione studiata dall’Aou ripristinerebbe la precedente per gli altri reparti delle cliniche che in questa prima e acuta fase dell’emergenza erano stati sacrificati per accogliere i pazienti positivi: e cioè Neurologia, Urologia, Otorino, e anche l’ambulatorio di Malattie rare. Resta salvo che la chirurgia oncologica di urgenza continuerà l’attività. Sull’aspetto di garantire l’assistenza anche ai non Covid le organizzazioni sindacali hanno molto battuto, così come hanno fatto in passato.

Nel corso dell’incontro tra sindacati e vertici dell’azienda sanitaria è stato anche esaminato il nodo del Pronto soccorso, perennemente in affanno da quando è cominciata la seconda ondata di Coronavirus. È evidente che occorre rafforzarlo e tra le ipotesi c’è quella di utilizzare l’astanteria del vecchio Pronto soccorso. Nel frattempo verrà piazzato un container da 12 posti letto e un’ulteriore struttura mobile da 40 posti accanto a Malattie infettive. Spano ha comunicato che sarà realizzata un’altra terapia intensiva, sempre nelle vicinanze di Malattie infettive, da 30 posti letto, ma che occorrerà almeno un mese prima di renderla operativa. I sindacati confederali hanno anche chiesto al commissario Aou la verifica dei percorsi pulito-sporco e l’assunzione di personale sanitario e amministrativo per alleggerire il carico di lavoro che si è creato al Pronto soccorso e nelle Unità Covid. E poi che si investa massicciamente sulle pulizie, le bonifiche e le sanificazioni in tutti i reparti ospedalieri. Spano sarà presto a Cagliari, all’assessorato alla Sanità, per verificare la fattibilità del piano e presentare le richieste dei sindacati. Intanto si avvicina la data dell’incontro che i rappresentanti dei lavoratori avranno con il neo commissario di Ares, Massimo Temussi, per un ulteriore confronto, dopo quello dei giorni scorsi scaturito dalla riunione con il prefetto.



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